Giglio a Camposano: un “attacco” alla tradizione

Camposano – Giglio a Camposano: torna la polemica sulle feste dei” gigli fotocopia”. L’ obelisco è ormai già pronto e nei prossimi giorni ballerà per le vie del piccolo comune del nolano. Nel frattempo, continuano i preparativi anche per la festa dei gigli a Cimitile. Per venerdì prossimo,infatti, è attesa una manifestazione musicale. Ormai la millenaria tradizione dei Gigli di Nola è presa d’assalto. Nei comuni limitrofi impazza la “Giglio mania”. Nonostante l’invito del sindaco di Nola, Geremia Biancardi, rivolto ai propri colleghi primi cittadini, la clonazione degli obelischi continua inarrestabile. A fare proprio l’appello – invito di Biancardi è stato solo il comune di San Paolo Bel Sito che grazie all’intervento del sindaco Cafarelli è riuscito a dissuadere, non senza difficoltà, gli organizzatori della festa a fare un passo indietro. Non è stato così invece a Comiziano. Non sarà così, a Camposano, dove l’obelisco è ormai pronto. Non sarà così, molto verosimilmente a Cimitile, dove i preparativi proseguono in maniera regolare. L’indignazione a Nola è tanta. Passi pure che le feste dei Gigli si celebrino a Barra e Brusciano, in considerazione della vetustà di queste tradizioni, ma che si sviluppino in contesti come Camposano, risulta un fatto del tutto inaccettabile. L’ irritazione è tanto maggiore se si considera che la Festa dei Gigli di Nola, quella originale dalla storicità documentata, è da tempo nel mirino di controlli da parte delle autorità preposte, sia per quanto concerne l’aspetto legato alla sicurezza sia per quanto riguarda quello fiscale – contabile. Ci si chiede, dunque, perché analoghe verifiche non vengano effettuate anche in queste feste –“ brutte copie” che si svolgono in contesti privi di alcuna tradizione. Perché dunque l’attenzione di chi di dovere non si indirizza a verificare la provenienza dei fondi, ai livelli di sicurezza nella costruzione degli obelischi, alla natura dei rapporti di lavoro delle maestranze coinvolte. E’ possibile che la pur legittima pretesa al rispetto di queste normative valga solo per la Festa dei Gigli di Nola, una delle più importanti del mondo, prossima al riconoscimento Unesco. E’ possibile che la morsa dei controlli non si applichi viceversa a feste periferiche che tra l’altro non fanno altro che portare un danno di immagine alla stessa Festa dei Gigli di Nola ed alla sua plurisecolare tradizione. La polemica è impazzata anche sulla rete ed i forum di discussione in cui i cittadini hanno manifestato la propria contrarietà ad iniziative che mortificano nel profondo la Festa dei Gigli, la sua ritualità, storicità, oltre che il suo alto profilo culturale. Feste senza alcuna storia che sorgono come funghi, con un giglio che balla in una contrada o in un contesto periferico è un attacco, una violenza, un’ offesa, ad una millenaria tradizione che rappresenta un’ inestimabile e peculiare patrimonio della città di Nola. Ciò che sarebbe auspicabile è che ogni comunità sviluppi le proprie tradizioni peculiari.

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