Gigli, Venanzio Dante Mecogliano: il paroliere che cerca di coniugare nelle sue canzoni modernità e tradizione

Nola – Ha cominciato a scrivere canzoni dei Gigli, solo qualche anno fa. Il suo inizio è stato soprattutto una  sfida con sé stesso per misurare la capacità di esprimere la sua grande passione per la millenaria tradizione. Venanzio Dante Mercogliano, appena ventiquattrenne, è oggi uno dei parolieri emergenti della Festa e vanta già diverse collaborazioni al suo attivo con diversi comitati. Numerosi sono, infatti, i brani che ha firmato negli ultimi anni che hanno riscosso il gradimento degli appassionati del genere.

Anche quest’anno sarà protagonista della kermesse come autore di alcune canzoni, in particolare dei Gigli del Salumiere e Panettiere. Per quest’ultimo comitato guidato dal maestro di festa, Leonardo Napolitano, saranno addirittura cinque i testi, tra cui quello dell’alzata, che porteranno il suo nome. “Sono davvero onorato – dichiara Venazio Dante – di aver coronato un sogno che coltivavo fin da quando ero bambino: quello di essere autore delle canzoni dei Gigli per la Festa in onore di San Paolino a cui sono tanto legato”.

E’ lo stesso giovane autore che ricorda il suo esordio. “Era il 2013– continua Venazio Dante – e la mia famiglia era protagonista con il Giglio del Panettiere. Fu mio fratello ad esortarmi a scrivere una canzone. E’ così che nacque il mio primo brano, Ammore nulano. Da allora in poi le collaborazioni a scrivere canzoni non sono mai mancate, fino ad arrivare ad oggi. Di questo ne sono contento perché non c’è nulla di più bello che scrivere della Festa che amo tanto”. Dopo la “scommessa”, la conferma arriva nel 2014 con il Giglio del Bettoliere trasportato dalla paranza Simpatia di Ciccio Chiaravalle: in quella circostanza Mercogliano scrive il brano “L’unica passione”, musicato da Felice Caccavale ed eseguito da Paolino Ferrara. Nel 2015 sigla i brani anche nel quarantennale della paranza Pollicino con il Giglio del Calzolaio della famiglia Sommese e la divisione musicale dei fratelli Vitale. Nel 2016, invece, scrive la canzone d’occasione per il passaggio della bandiera del Giglio del Beccaio. Nello stesso anno si aggiudica anche il premio come miglior paroliere messo in palio dell’associazione “Circolo della Caccia”. Un riconoscimento per la melodica, “Na dedica”, scritta per il Panettiere 2016 come omaggio ai grandi poeti del passato. Il suo stile ha ormai tratti ben distinti e riconoscibili. Mercogliano cerca di porsi giusto nel mezzo tra le spinte moderniste e la tradizione. Il suo è un procedere avanti ma senza dimenticare la “lezione” dei poeti” classici come Nicola Natalizio e Pasquale Viviani o degli scomparsi Luigi Barone e Salvatore Esposito Pipariello

“Sin da piccolo ascoltavo le canzoni dei grandi autori che hanno contribuito alla grandezza e alla bellezza della Festa – conclude Mercogliano – erano gli anni novanta e la mia formazione si basava sui testi di poeti come Barone, Natalizio, Viviani. Credo che i nuovi stili che si stanno imponendo nella nostra kermesse non debbano spingersi a tal punto da stravolgerla. Nei miei testi cerco di parlare alle sensibilità del nostro tempo ma con una passionale difesa della tradizione”.

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