Gigli, suoni assordanti. Soprano “Con il neo direttore Apolito inizieremo un percorso per migliorare la qualità”
Nola – Incremento dei turisti e maggiori servizi: sono stati questi i due elementi chiave dell’edizione appena trascorsa della Festa dei Gigli ma per compiere un ulteriore salto di qualità sarà necessario ripartire soprattutto dalle criticità da superare.
Tra queste, vi è sicuramente quella di una maggiore attenzione circa il livello dei decibel nelle varie manifestazioni che si sviluppano nel corso dell’anno.
Anche quest’anno, infatti, nonostante i richiami e le sollecitazioni in tal senso, in molte occasioni, dalle questue, al sabato dei comitati, fino alla ballata delle macchine si è registrato un livello al di sopra del sopportabile. Va altresì evidenziato che diversi comitati si sono attenuti ad una regolazione che rientra nella norma ma la sensibilità rispetto al tema non è ancora divenuta di carattere generale.
Regolare i decibel ed essere in grado di proporre sempre testi e musiche di qualità: queste sono alcune delle sfide per il prossimo anno. Al centro della questione, in primo luogo, i suoni eccessivamente assordanti: sarà da qui che bisognerà partire. Le manifestazioni legate alla Festa, infatti, da diversi anni a questa parte sono caratterizzate da una musica talmente alta da costringere non di rado le persone ad allontanarsi dagli obelischi.
In città si tratta di un dibattito aperto da tempo: secondo alcuni sarebbe necessario addirittura un ritorno ai soli strumenti a fiato, la classica fanfara, escludendo in questo modo gli strumenti elettronici dalla “tavola portamusica” dei Gigli. Ma i “progressisti” della Festa già replicano “Di certo la cacofonia non è colpa degli strumenti”. Per questi ultimi, infatti, bisogna anche considerare quelle che sono le sensibilità musicali contemporanee. Proporre sonorità di natura bandistica, tipiche della musica nolana dei decenni addietro, potrebbe anche creare una frattura con i giovani ed i giovanissimi che sono l’anima della Festa.
Inoltre, bisogna altresì non dimenticare che il trasporto del Giglio, oggi come oggi, non è più una processione, ma anche e soprattutto una spettacolare esibizione dove le movenze delle macchine da festa sono perfettamente coordinate con la musica.
Sul punto si esprime anche il presidente della Fondazione Festa dei Gigli, Raffaele Soprano “Credo che quest’anno molti sono gli aspetti postivi da verificare – afferma Soprano – certamente tra le criticità va evidenziata quella relativa ai suoni assordanti: con il direttore artistico, Paolo Apolito, siamo pronti ad intraprendere un percorso insieme a tutti gli operatori del settore al fine di giungere ad una soluzione condivisa che soprattutto restituisca una qualità migliore, così da compiere per il prossimo anno un ulteriore passo in avanti”