Gigli, nuove regole per rilanciare la tradizione
Nola – “Ma i nolani sono orgogliosi di essere nolani?”. Non è stata una provocazione né una domanda lanciata al vento quanto piuttosto un invito a riflettere. Un invito partito dal vescovo di Nola, mons. Beniamino Depalma, e rivolto al pubblico presente ieri sera nella chiesa dei SS Apostoli per la presentazione del programma della neo fondazione ”Festa dei Gigli”. Un momento importante per la città che segna l’arrivo di una svolta della kermesse per troppi anni “imprigionata” nei meccanismi della politica e delle paranze privandola di quella promozione e valorizzazione di cui necessita per la proiezione nei circuiti internazionali. “Nola ha bisogno di risvegliarsi – ha continuato Depalma -. E’ una città dalle grandi potenzialità con un patrimonio inestimabile da valorizzare e non da guardare con nostalgia. Ci vuole coraggio. Il coraggio di cambiare le cose e guardare al futuro puntando sulla cultura. Ricordatevi che il patrimonio culturale di cui gode la città resterà in eterno a differenza dell’uomo destinato a finire. E la festa dei gigli è un vero patrimonio affidato a tutta la città che ne è responsabile e non a un singolo cittadino. Nola ha un solo peccato. E’ a venti chilometri da Napoli. Ha bisogno di sprovincializzarsi per crescere ulteriormente. Piccoli passi tuttavia sono stati già fatti. Negli ultimi anni abbiamo se non altro “legalizzato” la ballata della domenica mattina portando i gigli e la barca in piazza per le 12,30. Quest’anno non farò alcun manifesto di invito, la città si è responsabilizzata ma non dimenticate che è la piazza che deve aspettare il Santo e non viceversa. La festa dei gigli di Nola è bellezza, sinfonia e coralità. Sarebbe bello vedere quel giorno la città addobbata a festa con un’esplosione di fiori sui balconi della “via dei Gigli”. Il fiore è simbolo di bello e di vita. Sorridiamo restando seri nei gesti. Serietà non è sinonimo di tristezza quanto di rispetto. Lavoriamo insieme per una festa bella e seria”.
Presenti all’incontro anche il sindaco di Nola Geremia Biancardi, il cda del neo organismo presieduto da Raffaele Soprano e il direttore artistico Roberto De Simone.
“Un atto dovuto alla città- ha dichiarato il sindaco Geremia Biancardi -. Una decisione maturata all’indomani dello spiacevole episodio dello scorso 24 giugno quando la festa terminò in modo increscioso. Quell’episodio probabilmente ha accelerato i tempi decretando la necessità di ulteriori modifiche al regolamento. A tal proposito un ringraziamento particolare va, oltre alla maggioranza, anche ad una parte dell’opposizione, in primis a Franco Ambrosio per il modo proficuo e costruttivo con cui si è sempre confrontato con noi per l’interesse della città e della stessa festa. Una festa “violentata”, maltrattata, preda di attacchi violenti e gratuiti anche da parte di un esponente della chiesa come don Aniello Manganiello. Puntuale la difesa del nostro vescovo Depalma che, senza alcun indugio o un minimo ripensamento, è sceso in prima linea a difenderla. Lo stesso discorso vale per il procuratore Mancuso; a loro il nostro grazie. Oggi è un momento importante, la costituzione di un ente svincolato da ogni meccanismo della politica che dà una nuova luce anche alla città. La fondazione ha scritto le nuove regole. Adesso tocca a tutti noi, ai giovani, alle associazioni, alle paranze, alla città intera difendere e valorizzare la festa dei Gigli che è patrimonio di Nola e, tra pochi mesi, dell’umanità. Ben vengano tutti. Vogliono precisare che non ho nulla contro i barresi, anzi. Le paranze di Barra sono le benvenute, Nola ha bisogno anche di loro. Abbracciamoci, gioiamo insieme ma è necessario che anche i barresi inizino un percorso virtuoso per il bene della festa sempre più proiettata verso salotti internazionali”.
“Quello di oggi – ha dichiarato il presidente della fondazione Raffaele Soprano – rappresenta un momento importantissimo per il cda in quanto il confronto con la città costituisce occasione di dibattito e sviluppo di nuove e proficue idee. E’ questo il modo in cui la fondazione intende operare per il futuro ricorrendo ad un confronto costante con la comunità. L’incontro di oggi segue ad una serie di momenti che la fondazione ha iniziato da tempo essendosi sino ad oggi confrontata con l’amministrazione comunale, la curia vescovile, le associazioni cittadine, i maestri di festa 2013 ed i capi paranza. L’incontro è stato indetto sia per presentare alla città la neo – nata fondazione sia il nuovo regolamento della festa con il quale la fondazione ha inteso fissare nuove regole, decisamente più trasparenti, per l’assegnazione dei gigli con l’ampliamento delle categorie dei soggetti firmatari quali rappresentanti di categorie; ha inteso regolamentare il livello di produzione dei suoni durante la processione degli obelischi; ha inteso introdurre una serie di norme che siano in grado di riproporre quella processione che, ormai da tempo, si è andata perduta. Ci siamo prefissati – ha continuato Soprano – due obiettivi minimi da conseguire già con la kermesse 2013: abbassare i toni della musica e completare la festa per le 5 del lunedì successivo alla domenica. Siamo fiduciosi che siffatti obiettivi siano raggiungibili e per il conseguimento degli stessi abbiamo già incassato la disponibilità a collaborare dei maestri di festa, delle paranze e delle associazioni. Abbassare i toni, completare la festa in orari più accettabili è ciò che ci chiede la città, è ciò che ci chiede l’Unesco, è ciò che ci chiede il nostro direttore artistico Roberto De Simone. Una scelta quest’ultima culturale e non mediatica. Se avessimo voluto agire in tal senso avremmo sicuramente scelto un personaggio del mondo dello spettacolo come Maria De Filippi o Mara Venier. Ed invece hanno prevalso la storia e la cultura con la presenza di una eccellenza nel panorama delle feste popolari”.
“Sono felice ed onorato di essere qui oggi in questo luogo meraviglioso – ha dichiarato il maestro De Simone -. Mi sento quasi naturalmente trascinato con piacere ed entusiasmo a parlare della festa dei gigli senza alcuna programmazione alla mano lasciandomi trasportare solo dall’amore per questa kermesse. Il vero aspetto religioso e liturgico della festa l’uomo che, attraverso essa, si sente libero di esprimere la sua libertà articolata nel rispetto dell’altrui libertà facendo del giglio il desiderio inconscio. In questo senso il giglio è l’esempio del più bello del creato. Loro insieme alla barca potrebbero rappresentare il rinnovamento del cosmo con san Paolino al centro visto come liberatore di tutti. La festa dei gigli non è improvvisata e non può essere accostata ai festival canori di basso profilo, è una festa che c’è sempre ma non per questo soggetta all’immobilismo. Può subire i cambiamenti del tempo. Solo così potrà diventare patrimonio dell’umanità. In caso contrario si limiterà a diventare patrimonio disordinato della città”.