Gigli, il consiglio comunale respinge la mozione di censura nei confronti della Fondazione
Nola – Con 15 voti a favore e 10 contrari, il consiglio comunale respinge la mozione di censura nei confronti della Fondazione Festa dei Gigli.
La seduta monotematica è stata richiesta da undici consiglieri comunali e vedeva come primo firmatario il consigliere comunale del Pdl, Vincenzo Iovino. Alla base della discussione la violazione da parte della Fondazione dell’articolo 25 dello Statuto che prevede l’istituzione di quattro commissioni da affiancare all’Ente nell’azione di riqualificazione della Festa, in luogo delle sette effettivamente nominate.
Una decisione assunta dal consiglio di amministrazione della Fondazione per venire incontro alla pressante domanda di partecipazione da parte dei cittadini, così come ha spiegato in una precedente audizione, il presidente dell’ente, Raffaele Soprano.
Nel corso della discussione si sono manifestate due posizioni. Da un lato, quanti chiedevano un azzeramento della Fondazione poiché la violazione veniva considerata grave, visto che disattende le prescrizioni dello statuto. Dall’altro, quanti, pur riconoscendo la violazione della norma in questione, consideravano abnorme la richiesta di censura nei confronti della Fondazione, evidenziando, invece, la necessità di ampliare la partecipazione di cittadini ed associazioni all’interno della Festa.
“E’ pacifico che siamo di fronte ad una violazione della norma in questione – afferma il sindaco Geremia Biancardi – ma al tempo stesso non possiamo far corrispondere ad ogni violazione una censura nei confronti della Fondazione che ha agito in perfetta buona fede e nell’interesse esclusivo della Festa dei Gigli. Si è sempre affermato – continua il sindaco Biancardi – che la Festa fosse gestita da pochi; oggi che siamo di fronte ad un ampliamento della partecipazione si chiede una censura. Procederemo, in tempi brevi, alla modifica dello statuto, mettendo la Fondazione nelle migliori condizioni per operare ed i giovani di potersi mettere al servizio della Festa. Anzi chiederò che anche quelle associazioni che da tempo operano sul territorio possano avere la possibilità di dare il proprio contributo. Votare la mozione di censura – conclude Biancardi – significa fare un passo indietro e consentire nuovamente ad una oligarchia di gestire la Festa”.
Nel corso della seduta il capogruppo di Città Viva, Chiara Ruocco, ha evidenziato come da propri riscontri, è risultato come la Fondazione a sette mesi dalla sua costituzione non abbia ancora ultimato l’iter di riconoscimento della personalità giuridica. “Mancando tale riconoscimento – afferma in che modo è stato possibile firmare il contratto con De Simone? Ed a nome di chi?”. Si è chiesta la stessa Ruocco. Sul punto ha risposto il sindaco Geremia Biancardi. “La Fondazione è del tutto legittima. Stiamo soltanto attendendo l’approvazione delle ultime modifiche per integrare la documentazione ed inviarla agli organi competenti ai fini della registrazione, completando così l’iter”.