Gigli, bandiere e inno di San Paolino per l’ultimo saluto a Gennaro Pollicino
Nola – Le nove bandiere delle corporazioni dei Gigli e della Barca con i relativi comitati 2016 hanno atteso il feretro di Gennaro Pollicino nei pressi della Villa comunale. E’ stato come attendere un amico per condividere ancora una volta un tratto di strada insieme. L’ultima. Tutta la città in maniera spontanea è voluta essere presente ieri pomeriggio per testimoniare la sua vicinanza ad un grande protagonista della Festa ma soprattutto ad una persona che ha conquistato tutti per la sua generosità. La bara, trasportata a spalla, è giunta da via Nola – San Gennaro dove “Mister Gennaro”, così come era simpaticamente appellato, abitava. Le due ali delle bandiere lo hanno abbracciato per l’ultima volta: un abbraccio lungo, oltre lo spazio ed il tempo a cui hanno partecipato in tantissimi testimoniando quanta amicizia Gennaro, non solo attraverso la Festa, ha saputo seminare intorno a sé. Il popolo dei Gigli non ha voluto lasciarlo solo, nella prova più dura del distacco dagli affetti più cari, lui che per anni ha onorato la millenaria tradizione. I Giglianti nonostante che in talune circostante appaino divisi, nei momenti difficili sanno appellarsi ai valori della vera amicizia, dimostrando un’ unità ed una solidarietà fuori dal comune. Il corteo funebre è ripartito da piazza villa per dirigersi in piazza Duomo: le bandiere dei Gigli ai lati il feretro nel mezzo. A scandire l’ultimo saluto a Gennaro le note dell’inno di San Paolino eseguito da una banda musicale costituita da diversi musicisti dei Gigli. Sui volti di tutti, occhi lucidi che tradiscono l’incredulità per una morte che sembra così assurda. Proprio domenica mattina per le stesse strade della città, in molti avevano salutato Gennaro mentre si recava alla Festa dei Gigli di Cimitile. Nessuno avrebbe mai immaginato cosa sarebbe accaduto da lì a qualche ora. Giunti in piazza Duomo, con il feretro sempre trasportato a spalla, ad essere liberati nel cielo sono alcuni palloncini “gialli e bianchi”, i tipici colori utilizzati dalla paranza. Un lungo applaudo ha salutato l’arrivo del Mister, lo stesso applauso che in molte occasione la piazza gli ha tributato quando Gennaro alla guida della sua paranza, tante volte è entrato al comando di un Giglio. Con lui va via un pezzo di storia legato alla Festa dei Gigli che parte dal 1975, anno di fondazione della paranza da parte del papà Ciccio. Gennaro a partire dagli anni ’90, dopo la scomparsa del padre, ha assunto l’eredita del gruppo che ha saputo negli anni solidificare e far crescere. Il suo stile è sempre stato lo stesso distiguendosi sempre per la sua discrezione, la sobrietà, la grande passione per la Festa, la correttezza. Sono queste qualità che tutti gli hanno sempre riconosciuto ed oggi ancor di più. La Festa dei Gigli perde un altro importante punto di riferimento e purtroppo vede allungare l’elenco dei “grandi spiriti” dell’Eterna che prematuramente ci hanno lasciati ma che costituiscono il “Pantheon” della memoria collettiva della città.