Gigli 2018, scambio delle bandiere: il Beccaio è stato il primo. Nel fine settimana sono attesi l’Ortolano ed il Calzolaio
Nola – E’ stato il Giglio del Beccaio del comitato i “Giovani per San Paolino” ad inaugurare, domenica scorsa, il così detto ciclo del “passaggio delle bandiere” che scandirà le prossime settimane e che di fatto ha dato inizio ai festeggiamenti per l’edizione 2018 della kermesse dei Gigli. Il passaggio di testimone tra i vecchi e nuovi maestri di festa è avvenuto in un clima di grande gioia e comprensibile commozione.
La grande avventura per il Beccaio 2018 è partita. Ciascuno dei componenti del “Comitato Giovani per San Paolino” ha una storia ed una motivazione importante che li ha portati ad intraprendere questo percorso. Tra questi vi è Francesco Chiacchiaro: per lui, ancor più degli altri, questo Giglio è un vero e proprio ex voto a San Paolino che ha sentito particolarmente vicino in un momento estremamente difficile della sua vita, in una vicenda personale che ha toccato l’intera città.
Il team del Giglio è ormai per grandi linee già definito. Tre i cantanti che troveremo sulla tavola portamusica. In particolare abbiamo Antonio Imperioso, voce di grande qualità che nonostante la sua giovane età vanta già numerose presenze alla Festa dei Gigli. Ad accompagnarlo ci saranno Davide Fusco e Leda Fiotti che hanno già cantato in coppia sulla Barca 2017, registrando un convinto consenso di pubblico.
La divisione musicale è quella della De Sena band, di Aniello De Sena. La formazione ha debuttato nella Festa, appena conclusasi, con il Giglio dell’Ortolano. Il 2018 sarà, in questo senso, l’anno della conferma. Nel ruolo di presidenti onorari avremo, invece, Roberto e Valeria Bussone.
A trasportare l’obelisco sarà la paranza “Orgoglio nolano”. Il gruppo ,guidato da Luca Iorio, giunge ad un importante traguardo che è insieme anche un punto di partenza. Dopo cinque anni, durante i quali, la paranza si è occupata del trasporto della Barca, nel 2018 si confronterà invece con un Giglio, il Beccaio per l’appunto. Questi anni sono stati fondamentali per cementare il gruppo e per consolidarne i rapporti interni, ma anche per alimentare un processo di crescita che consentisse il “salto di qualità.