FESTA TRADITA, FERMIAMO LO SCEMPIO!
Da tempo la nostra Festa va perdendo tradizioni e valori autentici, schiacciata dagli interessi di pochi che allontanano i cittadini dalla partecipazione attiva. Situazione che peggiora con la riproposizione imperterrita di Gigli nel circondario, utilizzati come trastullo ed intrattenimento, svilendo l’importanza sacrale e di aggregazione che il popolo nolano attribuisce loro. Trattamento ben diverso meriterebbero i simboli dell’identità della Festa .
Sulla falsariga del modello affermatosi a Barra e Brusciano, poi a Mariglianella e Cimitile, si sono aggiunti Camposano, Casamarciano, Castelcisterna, Comiziano, Somma Vesuviana, ed altri pronti ad allungare la lista.
A fronte della dequalificazione e banalizzazione della Festa, l’unico rimedio partorito è stato l’invio ai Comuni limitrofi di un “cortese invito” – rimasto peraltro inascoltato – volto ad impedire la costruzione dei Gigli sul proprio territorio. Il nostro Sindaco, pur avendo di recente dichiarato che questa situazione potrebbe essere di intralcio alla imminente candidatura UNESCO, in tre anni di gestione null’altro è riuscito a mettere in campo.
Le botteghe artigiane nolane, depositarie della tradizione nella costruzione dei Gigli, vivono un momento di profonda crisi che dovrebbe trovare attenzione e sostegno di carattere pubblico, poiché la loro definitiva chiusura rappresenterebbe la fine della Festa con il suo corollario d’arte e di storia. Così come il mai nato Museo della cartapesta, con annessi laboratori per cartapestai, artigiani del legno, musicisti ed altre espressioni artistiche, che poteva rappresentare un passo importante per la salvaguardia ed il rilancio della nostra tradizione.
È, invece, il simbolo del “successo” di questa amministrazione.
Nonostante ripetuti annunci, non prende vita la Fondazione che dovrebbe avere tra i suoi scopi proprio la tutela e promozione della Festa eterna, nella totale mancanza di confronto con i soggetti interessati, tra cui associazioni, corporazioni e maestranze. In un momento così difficile, un’approvazione affannata e frettolosa dello Statuto, considerate peraltro le forme ed i contenuti, rischia di diventare solo propaganda politica.
Assente ogni tentativo di tutela giuridica, che dovrebbe innanzitutto prevedere il riconoscimento del Giglio come “bene culturale”, sottoponibile alle norme previste in materia.
E’ indispensabile oggi esprimere volontà precise, mettendo da parte interessi privatistici ed elettorali.
Spetta alla comunità cittadina vigilare e difendere la Festa da chi la denigra ed impoverisce, da chi la utilizza per scopi personali, prima che sia irrimediabilmente tardi.
Speriamo che l’unico problema non siano le tanto bistrattate cene del venerdì!
Al Vescovo, agli amministratori, a tutti i cittadini va il nostro appello a sostenere concretamente la Festa dei Gigli come bene comune e patrimonio dell’umanità.
Nola, 8 giugno 2012
Associazione nolana Giordano Bruno, Campo dei Fiori, Città Viva, La Contea nolana,
Nuvla, Saperincampania, Laboratorio Fonseca30