Farmaci, arriva lo stop ai super prezzi. Stretta sui “cartelli”
Un’energica stretta alle maglie larghe della legge che regolamenta i farmaci sul modello di quelli protagonisti della sentenza dell’Antitrust che ha multato due aziende, Roche e Novartis, accusate di aver fatto cartello. Aziende che si sarebbero accordate per favorire la diffusione sul mercato di un medicinale, oftalmico, più costoso rispetto ad un altro, con le stesse proprietà terapeutiche, ma molto meno costoso. Una campagna di denigrazione, cioè, di Avastin in favore di quello dal costo più alto, Lucentis.
IL TESTO LAMPO
Il Consiglio dei ministri, infatti, ha dato il via libera al decreto presentato dal ministro della Salute Beatrice Lorenzin. Un testo lampo che corre ai ripari dopo poco più di una settimana dall’annuncio della decisione dell’Antitrust che ha multato i due colossi del farmaco per 180 milioni. Il sì di Palazzo Chigi è arrivato in concomitanza con l’accelerazione della Procura di Roma che ha indagato i manager sia di Roche che di Novartis con l’accusa di associazione per delinquere, corruzione, truffa ai danni dello Stato.
Un danno che, solo nel 2012, sarebbe costato oltre 45milioni di euro al servizio sanitario nazionale. . La Società italiana di oftalmologia parla di almeno centomila malati danneggiati da questo accordo. Negato sia dalla Roche che da Novartis.
LE MALATTIE
Il decreto fissa nuove regole, dunque, per quei farmaci (come questi del caso Antitrust) cosiddetti off-label, utilizzati anche per curare patologie diverse da quelle per le quali ha avuto l’autorizzazione ad entrare in commercio. Avastin e Lucentis, per esempio, vengono indicati da tempo per pazienti con il cancro. L’attività angiogenetica di questi prodotti, cioè il bloccare la capacità i nuovi vasi che nutrono il cancro, si è dimostrata efficace anche per la malattia degli occhi. E’ stata questa seconda indicazione ad aver generato, secondo l’analisi dell’Antitrust, l’accordo tra le due aziende.
«Il decreto – sono le parole del ministro della Salute Lorenzin – prevede norme per favorire l’impiego di farmaci off-label meno onerosi per il servizio sanitario ma efficaci dal punto di vista terapeutico». Nell’immediato futuro, dunque, un medicinale usato off-label all’estero con studi a sostegno deve essere sottoposto d’ufficio ad una sperimentazione firmata dall’Aifa, l’Agenzia italiana del farmaco. L’azienda può dare l’assenso alla sperimentazione oppure avviarne una proprie spese oppure dire no ai test. In quest’ultimo caso, viene reso pubblico, attraverso il sito dell’Agenzia, il dissenso a sottoporre il medicinale al test.
GLI STUPEFACENTI
Nello stesso decreto sui farmaci anche la nuova normativa antidroga dopo la bocciatura della legge Fini-Giovanardi da parte della Corte Costituzionale. Sono tate rimodulate le tabelle con l’obiettivo di reintrodurre le 500 nuove sostanze inserite negli ultimi anni e cancellate per effetto della Consulta. Dopo un confronto serrato tra i ministri della Salute Lorenzin e della Giustizia Orlando dei giorni scorsi si è trovato un accordo mantenendo intatta la distinzione tra droghe “leggere” e “pesanti”.