Expò 2015: domani parte ufficialmente
Expo ai nastri di partenza. Domani si inaugura a Milano l’Esposizione Universale 2015, «Nutrire il pianeta, energia per la vita» che avrà una serie di eventi e collegamenti con tutto il Nordest.
Un vero giro del mondo sul tema del cibo e della sua sostenibilità. Presenti 145 Paesi, di cui 53 con Padiglioni propri, 9 cluster a tema (dal caffè al cacao alle spezie) il teatro all’aperto, l’Expo Centre, il Children Park, la Collina Mediterranea, non meno di 130 ristoranti, un’oasi del deserto, baobab, pareti d’acqua. Tutto questo, e molto altro ancora, nella «cittadella Expo» alle porte di Milano dove svettano strutture dal forte impatto visivo, firmate da archistar che creano un set spettacolare: dai grandi chicchi di riso della Malesia alle mega pannocchie di mais del Messico, dalla ruota della vita della Bielorussia all’Albero della Vita, che è l’icona del Padiglione Italia, ai piedi del quale ci sono 11mila posti per assistere a giochi di luce e acqua.
Expo non è solo cibo e dibattiti sul diritto a un’alimentazione sana e sufficiente per tutti gli abitanti della Terra, ma è anche arte e spettacoli. Spicca lo show «Allavita!» di acrobazie e musica del Cirque du Soleil, mentre «Expo in Città» propone a Milano 17mila appuntamenti in sei mesi, fra cui mostre dal respiro internazionale.
Fra tutte, imperdibili le rassegne dedicate a Leonardo da Vinci e a Giotto a Palazzo Reale. I 24 milioni di visitatori attesi da ogni continente rimarranno in media una settimana e si sposteranno per visitare le bellezze del Paese e le città d’arte, come Roma, Firenze, Venezia.
Era il 31 marzo 2008 quando il Bie (Bureau International des Expositions) scelse Milano per ospitare l’Esposizione 2015 e da allora è stata una strada in salita. Finalmente alla meta: non solo Milano, ma l’Italia ha vinto la sfida, sfondando il traguardo di 10 milioni di biglietti già venduti. Expo farà scoprire a chi varcherà i cancelli del sito come si vive e come si mangia nelle diverse civiltà, oltre ad essere un’opportunità economica straordinaria con un indotto solamente per il turismo di almeno 5 miliardi: alberghi pieni, negozi sempre aperti, bistrot con menù a tema. Un evento soprattutto per famiglie e ragazzi, in uno spazio sicuro, sorvegliato da vigilantes, militari e agenti: sono 3.796 gli uomini di rinforzo inviati dal Viminale e ogni visitatore dovrà superare tornelli e archi con metal detector e raggi X.
Domani il grande giorno. Con una cerimonia aperta a tutti, trasmessa in mondovisione dalla Rai, alla presenza del premier Matteo Renzi e delle massime autorità italiane e straniere. Che la festa cominci.
IL MEGLIO DELLA CUCINA MONDIALE
(di Gigi Padovani) Non solo video e avveniristiche strutture di archistar. Per 184 giorni, all’Expo2015, si potrà gustare il mondo: saranno serviti 26 milioni di pasti, 140-150 mila al giorno. Molti dei 145 padiglioni nazionali avranno un ristorante: la brasserie francese, le pannocchie messicane, il rum cubano, i dolcetti egiziani o i blinis russi. Se è vero, come ha scritto il romanziere e gastronomo francese Alexandre Dumas, che «non si vive di ciò che si mangia, ma di ciò che si digerisce», chi si fiderà, almeno tra i visitatori italiani, a mangiare la carne di caimano, o il pesce palla caro ai giapponesi? Quanto agli «edible insects», gli insetti commestibili che compariranno nel supermercato del Future Food District (gestito da Coop), pare che si potranno soltanto vedere e non comprare: larve di bambù, scorpioni ricoperti di cioccolato, larve della farina, cavallette, termiti. Tutti già sdoganati dalla Thailandia con permesso speciale.
Per fortuna, non c’è soltanto il cibo «famolo strano». Per un pasto veloce, troverete tanti chioschi di street food: costine e hamburger degli americani di Bbq Hooligans; piada romagnola; specialità «Asia fusion» di Zen Express; tortillas speziate di Los Granos de Mi Tierra; frittura partenopea di Frie ‘n’ Fuie. I ristoranti per i palati più esigenti sono quattro. Aromatica di Cir ospita i cuochi dell’associazione Chic (Charming Italian Chef), a rotazione: debutta Valentino Aprea del Park Hyatt di Milano. Eataly mette in campo 120 cuochi in sei mesi, con ristoranti di cucina italiana regionale. Casa Ferrarini, accanto al Padiglione Italia, ha un bistrot di salumi e formaggi. Ma il più blasonato, con 450 eventi dedicati al cibo e tanti cuochi stellati è il ristorante Identità Expo San Pellegrino: domani cucina il famoso Massimo Bottura dell’Osteria La Francescana, il cuoco numero tre al mondo. In fondo al Decumano, Slow Food offre una gran sala dei formaggi: 4 assaggi (Bitto, Castelmagno, Vastedda e Bleu d’Auvergne) e un calice di vino. Ma per imparare la geografia alimentare del pianeta bisognerà girare, camminare, curiosare anche negli stand dei Paesi meno conosciuti: un viaggio con il palato senza precedenti.