Epifani avverte: “Non è ancora il tempo per le candidature”
Per un segretario eletto neanche una settimana fa, alle prese con un compito titanico come far resuscitare un partito dilaniato dai veleni, fronteggiando al contempo gli affondi di Berlusconi che si intesta le prime mosse del governo Letta, non deve essere certo uno spettacolo gradito il fiorire di candidature in vista di un congresso che si terrà tra sei mesi, ancora tutto da costruire.
E infatti a quegli interlocutori che gli chiedono se sia infastidito da questa pletora di candidati ai blocchi di partenza, Guglielmo Epifani risponde pacato che «non infastidiscono me, credo che infastidiscano la nostra gente, perché così non va bene. Le candidature vanno presentate al momento giusto». Punto. E che questo non sia proprio il momento giusto è fuor di dubbio, visto che la priorità per il Pd è risorgere dalle ceneri, provando intanto a vincere la sfida per la conquista della Capitale, in cui Epifani ha deciso di spendersi in prima persona: per questo ha inviato una mail a tutti gli iscritti agli albi delle primarie, invitandoli a venire in piazza San Giovanni venerdì prossimo, dove sul palco lui terrà a fianco di Ignazio Marino il suo primo comizio da segretario. L’ultimo sondaggio Swg dà Ignazio Marino in una forbice compresa tra il 34 e il 37%, Alemanno 31-33%, il candidato dei grillini De Vito in crescita tra il 18-20% e Marchini tra il 6 e il 10%. Una partita dunque tutta da giocare, con una settimana di tempo davanti, visto che finora nessuno dei dirigenti di peso si è impegnato nella campagna elettorale dopo il rompete le righe di Bersani.
E considerando che già all’assemblea di sabato scorso Gianni Cuperlo, candidato gradito a D’Alema, ha ribadito di essere in campo per il congresso; che Renzi ci sta facendo un pensierino, anche se pensa solo alla futura premiership; che Barca già ha sfornato le sue corpose tesi congressuali ed è un altro possibile competitor; che gli ex Ppi di Fioroni non escludono di schierare Gasbarra; e che su input di Veltroni già si è lanciato Chiamparino, che si è pure spinto a tracciare il profilo di un suo Pd in chiave «lib-lab», si può capire come tutto ciò restituisca all’esterno l’immagine di una segreteria transeunte e depotenziata. E dunque l’impressione che quella di Epifani sia solo una parentesi. Condizione incresciosa, cui il neo-segretario reagisce con una sorta di avvertimento: perché se le candidature vanno lanciate «al momento giusto», va da sè che non si può escludere che lui stesso possa candidarsi. E che ora sarebbe opportuno evitare questa ordalia di ipotesi che disorienta in questa fase ancor di più il popolo di centrosinistra.
Un popolo a cui va restituita in fretta una ragione sociale, dopo avergli somministrato il boccone amaro delle larghe intese: nell’incontro con D’Alema di ieri, Epifani si è interrogato con l’ex premier su quali effetti possa avere l’azione di Berlusconi sulla tenuta del governo. Traendone la conclusione condivisa, che – come sostiene D’Alema – bisogna garantire un appoggio al governo Letta, caratterizzando però al massimo l’azione del Pd: perché «non si può andar dietro all’agenda imposta da Berlusconi su Imu e giustizia». E per questo – assicura Epifani – «nei prossimi giorni procederemo su due fronti, con un’iniziativa forte sul lavoro giovanile e una sulla legge elettorale». Anche D’Alema è convinto che «la prima azione incisiva sulle riforme istituzionali deve essere l’abolizione del porcellum». Ma su quale modello di riforma proporre il Pd non è affatto unito ed Epifani si sta facendo carico del problema, sapendo che è una parete da scalare. Detto questo, «ho l’impressione che le varie contrapposizioni interne piano piano si possano superare», è l’auspicio trasmesso ai suoi interlocutori dopo l’incontro con D’Alema: che si è dimostrato molto collaborativo, raccontano i suoi fedelissimi. I più realisti tra loro sono infatti convinti che se si tornasse presto alle urne, si rinvierebbe il congresso ed Epifani resterebbe al timone. Le primarie servirebbero solo a lanciare Renzi in battaglia…