Economia dei territori tra nuove sfide e opportunità: il convegno al Nola Business Park

Nola – “L’Economia dei territori tra nuove sfide ed opportunità”. E’ stato questo il tema al centro del dibattito svoltosi ieri, 22 novembre, al Centro Congressi Nola Business Park, che ha visto la partecipazione di numerose personalità di spicco nel panorama economico e istituzionale del Sud Italia, ed ha rappresentato un’occasione di riflessione sulla crescita economica del Mezzogiorno, le sue sfide e le opportunità che stanno emergendo, grazie anche ad una più stretta  sinergia tra pubblico e privato.

Felice Rainone, Presidente del Consiglio dell’Odcec Nola, ha sottolineato l’importanza di un approccio innovativo per risolvere le difficoltà economiche del Sud, puntando su modelli positivi che possano servire da esempio per la crescita. A seguire, Vincenzo Caprio, Amministratore Unico dell’Agenzia di Sviluppo Area Nolana, ha illustrato gli sforzi compiuti per rilanciare l’area e attrarre nuovi investimenti. Gavino Nuzzo, Direttore Generale della Fondazione Campania Welfare, ha portato l’attenzione sul ruolo del welfare come motore di sviluppo e inclusione sociale.

Particolarmente significativo è stato l’intervento di Giuseppe Romano, Coordinatore della ZES Unica del Mezzogiorno, che ha trattato il tema delle Zone Economiche Speciali come strumenti strategici per incentivare l’imprenditoria e l’occupazione nel Sud, favorendo anche l’integrazione con i mercati internazionali.

Una delle questioni maggiormente analizzate durante il convegno è stata quella relativa alla preparazione delle giovani generazioni alla gestione delle imprese. La preparazione al lavoro è un elemento fondamentale per la crescita economica, con un particolare focus sulla necessità di allineare l’offerta formativa alle esigenze di un mercato del lavoro in continua evoluzione.

Edmondo Cirielli, Vice Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, e Felice Casucci, Assessore regionale alla Semplificazione Amministrativa e al Turismo, hanno concordato sul fatto che il Sud Italia sta attraversando una fase di sviluppo positivo, ma che è necessario investire ulteriormente nell’educazione e nella formazione professionale per colmare il gap con il Nord Italia. “Non possiamo più permetterci di lasciare andare le eccellenze del Sud verso l’estero”, è stata una delle dichiarazioni, ribadendo l’importanza di politiche attive per il lavoro che possano trattenere i giovani talenti nella loro terra d’origine.

Nel corso della giornata, è stata sottolineata la convinzione che le aziende del Sud stiano finalmente acquisendo un ruolo di centralità nel panorama nazionale, anche se la strada per arrivare a una crescita sostenibile e duratura è ancora lunga. Per questo motivo, la collaborazione tra istituzioni e imprese è stata vista come un fattore decisivo per dare slancio a questa fase di trasformazione.

La Premiazione del Tilancio Enterprise Award

Un momento di grande significato durante il convegno è stato la premiazione della I Edizione del Tilancio Enterprise Award, che ha riconosciuto alcune delle personalità e delle realtà più innovative che hanno contribuito a fare dell’economia del Sud un esempio di successo. A ritirare il premio sono stati Franco Manna, fondatore di Rossopomodoro, Nunzio Colella, patron del gruppo Capri e dei brand Alcott e Gutteridge, e Amedeo Lepore, professore di storia dell’economia all’Università Luigi Vanvitelli. Premiati anche Giovanni Allucci, amministratore delegato del Consorzio Agrorinasce, per il suo impegno nella valorizzazione dei beni confiscati alla camorra, e lo stilista Alessandro Legora, tra gli altri.

L’evento ha dunque messo in luce la crescente importanza delle realtà imprenditoriali locali e delle iniziative che contribuiscono alla valorizzazione dei territori, in particolare quelli che in passato sono stati segnati da problematiche sociali ed economiche. Ogni premiato ha rappresentato un esempio di come, con visione e impegno, sia possibile creare impresa e occupazione, anche in contesti di difficoltà.

Il Futuro dell’Italia nell’Unione Europea

Un altro tema cruciale emerso durante il convegno è stato quello del posizionamento dell’Italia all’interno dell’Unione Europea. Si è ribadita l’importanza di una maggiore coesione interna tra le regioni italiane, al fine di presentarsi come una nazione forte e unita in Europa. La crescita del Sud, quindi, non solo favorisce l’intero paese, ma contribuisce anche a rendere l’Italia un player più competitivo nell’arena internazionale.

Il convegno si è concluso con una riflessione condivisa su come il Sud Italia stia affrontando le sfide della modernità, con una crescita economica che sembra finalmente consolidarsi. Tuttavia, come sottolineato da più interventi, come quello del direttore del Mattino, Roberto Napoletano, la strada verso il pieno sviluppo è ancora lunga e passa attraverso un miglioramento delle infrastrutture, un investimento maggiore in educazione e formazione, e una gestione più efficiente delle risorse. Nonostante le difficoltà, la determinazione e la tenacia sono il motore di un cambiamento che sembra ormai inevitabile, e che potrebbe davvero trasformare l’economia del Sud in una risorsa strategica per l’intero paese.

di Michelangelo Polise

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