E’ polemica cori Nord-Sud

“Discriminazione territoriale”, ovvero: Nord contro Sud. E’ il nuovo caso che il calcio italiano si trova ad affrontare, oltre al razzismo, alla violenza, ai processi sportivi. Sempre protagonista della distorta ‘contestazione’ delle curve, il coro contro i napoletani o terroni – o semmai vi fosse stato viceversa – era l’unico razzismo” esistente, prima della nuova pratica di offendere neri e stranieri. Per anni aveva fatto poco scalpore, a meno di episodi eclatanti alla “forza Vesuvio”, ma ora le nuove normative volute dall’Uefa lo riportano in primo piano. La partita a porte chiuse inflitta al Milan per i cori dei suoi tifosi contro i napoletani ha creato un nuovo fronte. Da una parte Galliani e Lotito, uniti con la Lega di serie A per cercare di abolire il concetto di discriminazione territoriale, dall’altra Figc e Coni che frenano o dicano espressamente no a Galliani. Intanto i tifosi, che dagli spalti si lanciano umilianti offese, sembrano volersi unire per garantirsi il diritto all’epiteto e aumentare il loro potere nei confronti delle società.

Lotito,Platini non è vangelo,così noi ostaggi ultrà 
– ”Non è che Platini è diventato il Vangelo, laßFigc è una delle federazione europee più importanti. Con questa norma le società sono ostaggio degli ultras che possono far chiudere lo stadio facendo 50 cori”. Anche il presidente della Lazio, Claudio Lotito, ospite della trasmissione ‘Tutti convocati’, in onda su Radio24, interviene sul dibattito legato alla norma della Figc contro la discriminazione razziale per cui la Lega di Serie A ha chiesto una revisione dell’apparto sanzionatorio dopo il turno a porte chiuse comminato al Milan. ”Se un settore di migliaia di persone assume un comportamento di un certo tipo è giusto che vada censurato – rileva il patron che ha subito quest’anno la chiusura della curva Nord per i cori contro i giocatori della Juve in Supercoppa e dovrà scontare un turno a porte chiuse per quelli indirizzati ai polacchi del Legia Varsavia, in Europa League -. Ma 20-30 persone non rappresentano la tifoseria: bisogna distinguere i tifosi-delinquenti dai delinquenti-tifosi. Ci sono anche ultras che si comportano in modo corretto”. ”Purtroppo però – prosegue il numero uno biancoceleste – ci sono persone che non vanno allo stadio per vedere la partita ma per compiere atti criminosi.ßNelle curve, attraverso la tifoseria organizzata, si compiono atti di delinquenza. Queste gente, che passa dallo stadio alla strada, è la stessa che si trova nei cortei anti-Tav o contro la scuola e non hanno nulla a che vedere col tifo”. Per evitare che i club siano sotto scacco di queste persone anche Lotito è favorevole a modificare la norma sulla discriminazione territoriale: ”così com’è stata impostata fa solo danni, è un boomerang – le sue parole -. Bisogna mettere in campo una serie di situazione volte a prevenire certi fenomeni. Come Lazio abbiamo un rapporto di collaborazione 24 ore su 24 con le forze dell’ordine, un’azione di prevenzione nelle scuole e negli ospedali, un sacco d’iniziative come la maglia No Racism, ma non è che posso mettere un poliziotto al fianco di ogni spettatore per registrarlo con un microfono”. ”Oggi – conclude- le società non hanno i mezzi per prevenire il fenomeno, non ci sono le attenuanti, non hanno nulla e poi di conseguenza pagano in termini di credibilità sportiva ed economica”.

Curva Nord Inter, appello per chiusura tutti stadi – ”Tutte le curve facciano cori discriminanti per arrivare ad una domenica di totale chiusura degli stadi”. E’ l’auspicio della Curva Nord dell’Inter espresso in un lungo comunicato di sostegno ai tifosi del Milan. La stessa ‘vicinanza’ viene espressa nella nota per i tifosi napoletani che domenica con i loro cori e striscioni autoironici “hanno dimostrato chi sono i veri buffoni di questa triste storia di discriminazione e razzismo”.

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