E’ legge il decreto sul lavoro
Via libera definitivo dell’Aula della Camera al dllavoro. I voti a favore sul provvedimento sono stati 279, 143 i contrari, 3 gli astenuti. Il ddl di conversione, proveniente dal Senato, dove il governo aveva posto la fiducia (come in prima e in seconda lettura alla Camera), doveva essere licenziato entro il 19 maggio, pena la decadenza.
Damiano: mantenuta la sostanza del testo. «Il decreto legge lavoro mantiene inalterata nella sua formulazione finale la sostanza delle correzioni apportate in prima lettura alla Camera – dice il presidente della commissione Lavoro della Camera, Cesare Damiano (Pd) – Questo per il Pd è un elemento di grande soddisfazione perché, nonostante i proclami del Ncd, non si è tornati al testo originale. Ora l’impegno si sposterà sul tema della Delega e sui suoi capisaldi essenziali come il contratto di inserimento a tempo indeterminato, per il quale dovrà valere a regime anche la tutela dell’articolo 18 e sugli ammortizzatori sociali, che andranno estesi anche ai lavoratori precari. Noi siamo infatti d’accordo su questa tipologia contrattuale, ma a condizione che si preveda una prova lunga e che, terminato quel periodo, ci sia una stabilizzazione».
Sacconi: da oggi più liberi i datori di lavoro. «Dl lavoro, tutto è bene quel che finisce bene. Da oggi ogni datore di lavoro è più libero. Ora, sulla base dei contratti fatti o su quelli da fare, ad ogni livello, gli stessi vincoli rimasti possono risultare attenuati»: lo ha scritto su FacebookMaurizio Sacconi, capogruppo Ncd al Senato.