Delitto Paduano, il 74 enne fu bruciato vivo. Arrestate due donne

Casamarciano  – Svolta nelle indagini dell’omicidio di Felice Paduano. Questa mattina al termine di una complessa attività di indagine i Carabinieri della Compagnia di Nola hanno dato esecuzione alle ordinanze di custodia cautelare ( una in carcere e l’altra agli arresti domiciliari) emesse lo scorso 16 luglio dal Gip del Tribunale di Nola a carico di due donne nolane, Adelina Vecchione e Domenica Sepe, rispettivamente di 40 e 42 anni.

Alla Vecchione sono contestati i reati di omicidio aggravato, rapina aggravata, furto aggravato; alla Sepe quelli di favoreggiamento personale e ricettazione.

L?indagine è stata diretta e coordinata dalla Procura della Repubblica di Nola sulla base delle investigazioni svolte dai militari del Nucleo operativo di Nola ed è sopportata anche da prolungate quanto decisive intercettazioni telefoniche ed ambientali che hanno permesso anche di fare piena luce sull’efferato delitto compiuto tra il 22 e il 23 marzo scorso, in cui perse la vita proprio Felice Paduano il cadavere venne ritrovato carbonizzato.

Le indagini, rese particolarmente complesse anche da alcune iniziative volte a depistare gli accertamenti, hanno permesso di ricostruire che il Paduano, appartatosi nella propria auto in località isolata (Quaranta Moggi a Casamarciano) con una delle due arrestate (Adelina Vecchione), dopo essere stato adescato con il pretesto di un  incontro galante, e verosimilmente con la prospettiva di un rapporto sessuale, veniva narcotizzato e posto in stato di incoscienza a causa della subdola somministrazione di un sonnifero mescolato ad una bevanda che gli era stata offerta durante l’incontro. In tal modo la donna, sicura di non incontrare alcuna resistenza, rapinava la vittima asportandole denaro ed ogni cosa di valore.

In quella circostanza qualcosa non andò nel verso giusto. La donna, infatti, dopo essersi accorta che la vittima stentava a riprendersi in quanto verosimilmente colta da malore dopo l’ingestione della bevanda alterata, nella convinzione di poter cancellare ogni traccia, non esitava a tornare sul luogo del delitto e con estrema crudeltà cospargeva l’auto e la vittima di sostanza infiammabile previamente procurata, ed appiccava il fuoco. Dalle indagini tecniche e da quelle scientifiche è emerso che il Paduano è stato dato alle fiamme mentre era ancora in vita, circostanza di cui la donna era perfettamente consapevole.

Le indagini hanno appurato inoltre ben otto episodi di rapina, tutti commessi ai danni di persone anziane di sesso maschile, e sempre con la stessa tecnica dell’adescamento con il pretesto di un incontro amoroso, che si concludeva sistematicamente con la sedazione della vittima mediante somministrazione di sonniferi mescolati alle bibite, e con successiva spoliazione e abbandono della persona in stato di incoscienza .

Le misure restrittive si sono rese necessaria in quanto pur non essendo concluse le indagini una delle indagate è stata recentemente trovata in possesso di boccette contenenti liquidi sospetti (verosimilmente) farmaci sedativi mentre si preparava con assoluta spregiudicatezza a porre in essere ulteriori rapine con il medesimo modus operandi. Addirittura era in programma nel fine settimana una “gita” a Capri con l’obiettivo di raggirare una vittima già individuata. La Vecchione dopo le formaltà di rito è stata tradotta presso il carcere di Pozzuoli, mentre la Sepe è agli arresti domiciliari. 

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