Decadenza Berlusconi: Giunta verso voto palese
La Giunta per il regolamento del Senato si starebbe orientando per il voto palese sulla decadenza di Silvio Berlusconi da parlamentare. Secondo quanto si apprende dai componenti della Giunta, Linda Lanzillotta avrebbe confermato il suo sì allo scrutinio palese e pertanto la decisione dovrebbe andare in questo senso.
La Giunta per il regolamento del Senato è tornata a riunirsi questa mattina sul caso del voto segreto o meno per la decadenza di Berlusconi. Nella sala Pannini di Palazzo Madama sono arrivati tutti i componenti della Giunta presieduta da Dario Stefano. Ieri si sono svolte le relazioni e stamattina si procede con la discussione. È probabile che si arrivi alla decisione in giornata, anche se da parte Pdl si annunciano interventi abbastanza articolati e complessi.
Letta. «C’è bisogno ci sia separazione fra le singole vicende giudiziarie e l’azione del governo»: lo ha ribadito il presidente del Consiglio Enrico Letta rispondendo a Radio Anch’io su Radio 1 a una domanda sulla pretesa di Silvio Berlusconi di dichiarare la non retroattività della legge Severino, che prevede la decadenza dal Parlamento in caso di condanne come quella per frode fiscale del Cavaliere.
La risposta alla richiesta rivolta al governo da Berlusconi di intervento del governo sulla questione della irretroattività della legge Severino, «è contenuta nel voto di fiducia del 2 ottobre», quando «il Parlamento mi ha dato la fiducia con un largo consenso. E in quella richiesta di fiducia il pilastro di quel discorso era l’Italia ha bisogno di ripresa, ha bisogno di un governo e bisogna che ci sia separazione tra singole vicende giudiziarie e l’azione del governo. Punto. Quella separazione era la base sulla quale il Parlamento, a larga maggioranza, ha dato fiducia al governo».
Legge elettorale. «Pensiamo a ritocchi che consentano evitare il porcellum che rappresenta il male assoluto. Anche il mio è un appello al Parlamento a seguire le parole del Capo dello Stato», ha continuato Letta. Alla domanda se bastano i sette giorni per le riforme di cui ha parlato ieri il capo dello stato Giorgio Napolitano, Letta ha detto di «condividere completamente» il suo appello. Su alcune di queste riforme «la spinta del governo è fondamentale». Per altre, come la legge elettorale, ha aggiunto il premier, «il Parlamento ha detto chiaramente che non vuole intrusioni da parte del governo. Ha ragione il presidente della Repubblica: non pensiamo solamente alla megariforma della legge elettorale che poi rischia di non farla mai, pensiamo a ritocchi che consentano evitare il porcellum che rappresenta il male assoluto. Anche il mio – ha proseguito – è un appello al Parlamento a seguire le parole del Capo dello Stato».
Ripresa. «Sono molto ottimista e determinato ad evitare che qualcosa rubi la ripresa», ha poi detto il presidente del Consiglio.