Cuore, dopo l’infarto più fibre nel piatto allungano la vita

Mangiare molte fibre abbassa il rischio di morte del 25% in chi ha già avuto un infarto al miocardio. Ogni dieci grammi di fibre (legumi, broccoli, carciofi, mandorle, farine integrali, avena, alimenti di origine vegetale) in più al giorno sono associati ad un calo del 15% del rischio, rispetto a chi invece ne assume poche. 
Lo dimostra una ricerca, pubblicata sul British medical journal, condotta su 2.258 donne e 2.840 uomini, sopravvissuti all’infarto del miocardio e monitorati per 9 anni dai ricercatori della Harvard school of public health di Boston. Durante il periodo di osservazione sono morte 682 donne e 451 uomini.
 
Gli studiosi hanno riscontrato che chi consumava molte fibre viveva più a lungo e che i cereali integrali sono il tipo di fibre maggiormente protettive, seguite da quelle contenute nella frutta e nei legumi. «Chi sopravvive all’infarto possiede un rischio di morte più elevato e generalmente è più motivato a modificare il proprio stile di vita – concludono gli autori – Aumentare il consumo di fibre migliora i livelli di lipidi nel sangue e riduce la pressione alta e l’obesità. Consumarne poche al contrario aumenta il rischio di cancro al colon retto».

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