Convenzione per le riforme costituzionali: lite Pd-Pdl
Serve una ”figura in grado di dare garanzie a tutte le forze politiche rappresentate in Parlamento e temo che il senatore Berlusconi non sia fra questi”. Il viceministro all’Economia Stefano Fassina, intervistato dal Tg3, ‘boccia’ la candidatura di Silvio Berlusconi alla guida della Convenzione per le riforme.
Ma per il deputato del Pdl Fabrizio Cicchitto la presidenza ”deve essere attribuita a un’autorevole personalità del centrodestra”.
“Non condividiamo alcune osservazioni di Luciano Violante sulla Convenzione” afferma poi Cicchitto, secondo cui “in primo luogo la Convenzione, per essere politicamente incisiva e significativa, deve essere composta in larga parte da parlamentari, altrimenti rischia di risolversi in un esercizio accademico”.
“In secondo luogo – aggiunge – la presidenza deve essere attribuita a un’autorevole personalità del centrodestra, anche perché tutte le cariche di rilievo politico istituzionale sono state ricoperte da esponenti della sinistra e addirittura, per quello che riguarda la presidenza della Camera, da un esponente della formazione di sinistra”.
“Aldilà di queste schermaglie, riteniamo importante la formazione della Convenzione perché le mission fondamentali di questo governo ci sembrano essenzialmente due, prima di riconsegnare il Paese ad una dialettica bipolare di tipo non muscolare e distruttiva: la riforma istituzionale e della legge elettorale, una politica per la crescita fondata su una graduale riduzione della pressione fiscale a cominciare dall’Imu, accompagnata da iniziative per l’abbattimento del debito, in modo da tenere sempre i conti in ordine. E’sbagliato – conclude Cicchitto – esercitare sulla Convenzione delle preclusioni ad personam”.