Consiglio regionale: comunità montane è iniziato il dibattito
Il Consiglio Regionale della Campania, presieduto dal Presidente Paolo Romano, ha iniziato il dibattito sulla proposta di legge “Trasferimento di funzioni regionali alle Comunità montane ed alle altre forme associative dei Comuni e disciplina degli interventi di incentivazione delle stesse”, frutto della unificazione delle proposte di legge a firma dei consiglieri Donato Pica, Umberto del Basso De Caro, già consigliere regionale e oggi senatore della Repubblica Italiana, Rosa D’Amelio e Giuseppe Russo; e di Pietro Foglia,Luigi Cobellis, Eva Longo,già consigliere regionale e oggi senatrice della Repubblica Italiana, Massimo Grimaldi, Gennaro Oliviero e Angelo Consoli.
“La legge consente di rafforzare e riorganizzare le funzioni delle Comunità Montane trasformandole in Unioni dei Comuni Montani e di conferire loro ulteriori funzioni regionali, insieme con le relative risorse, tali da consentire la formazione e riqualificazione degli oltre 4000 lavoratori idraulico-forestali che sono privi di stipendio da luglio 2012” – ha detto il consigliere Pietro Foglia (Udc) – che ha aggiunto: “le Comunità Montane sono strette nella tenaglia del Patto di stabilità e non vorrei che, a causa di esso, i lavoratori finiscano col commettere gesti estremi”.
“Sono assolutamente contrario a questa proposta di legge, del tutto contraria alle leggi nazionali, perché cambiare il nome delle Comunità Montane in Unione dei Comuni non significa risolvere il problema dei lavoratori” – ha detto il consigliere Giovanni Fortunato (Caldoro Presidente) – secondo il quale “nell’ottica di una riforma istituzionale che vede la soppressione delle Province, le Comunità Montane, comunque si chiamino, sono enti inutili utilizzati solo per clientelismi e per politicanti”. “Ho avuto modo di verificare che queste Comunità Montane non riescono a raggiungere gli obiettivi per le quali sono state costituite, ovvero la manutenzione del nostro patrimonio forestale, e troppo spesso finiscono con l’essere solo utili per comode ‘poltrone’ – ha detto il consigliere Sergio Nappi (Mir) – Tutt’altra situazione riguarda, invece, i lavoratori idraulico forestali che non sono nelle condizioni di poter lavorare a causa dell’assenza di stipendio da circa due anni. L’intera questione deve essere oggetto di una rivisitazione complessiva – ha concluso Nappi – ritenendo opportuno il rinvio ad altra seduta anche in vista della presentazione del disegno di legge della Giunta con stanziamento delle relative risorse”.