Con Spagna gara rischiosa
L’ultima volta che l’Italia gioco’ a Madrid i flash illuminavano a giorno la notte del Bernabeu e la pipa di Bearzot affumicava, sbuffando, la pagina piu’ bella della storia del cacio italiano. Era l’anno del mondiale, quello dell’82: e il re di Spagna era Pablito. Trentadue anni dopo, un’eternita’ in ogni settore figurarsi nel calcio, e’ ancora l’anno del mondiale: solo che i campioni (in tutti i sensi, non solo per qualifica Fifa) sono gli altri, gli iberici maestri del palleggio guidati da del Bosque. Per gli azzurri affrontarli domani, sebbene in amichevole allo stadio Vicente Calderon e non al mitico Bernabeu, e’ una prova di maturita’: certe lezioni recenti, come quella della finale dell’europeo 2012, bruciano ancora sulla pelle.
”E’ vero – ammette alla vigilia il ct, Cesare Prandelli – quello di domani e’ un test fondamentale, non solo perche’ e’ l’ultimo prima che venga decisa la lista dei 23 per il mondiale. E’ una gara con molti rischi: tecnici, tattici ed ambientali e dunque dara’ la misura della nostra crescita di personalita’. Ma non dobbiamo dire seccamente che molti giocatori azzurri si giocano il mondiale. Diciamo che mi aspetto grandi indicazioni”. Un nome per tutti: Alessio Cerci, ”che sara’ in campo sicuramente”, e in un reparto in difficolta’ come l’attacco della nazionale italiana puo’ essere un’eccellente nuova proposta.
Con Giuseppe Rossi lungodegente (”lo aspettero’ ma per il mondiale non possono esserci deroghe: e’ necessario giochi qualche gara prima delle convocazioni”) e Balotelli in crisi d’identita’, oltre che tagliato fuori per infortunio dalla sfida di domani, e’ proprio quello avanzato il pacchetto che piu’ preoccupa il ct. Pronto a smussare: ”diciamo che nei dettagli dei reparti entreremo dopo la gara con la Spagna, per il momento ammetto che rispetto a due anni fa la forbice con gli iberici sembra essersi allargata: molti nostri giovani giocatori sono cresciuti meno rispetto ai loro”. ”Comunque – spiega Prandelli – meglio giocare a carte scoperte, non c’e’ neanche il tempo di provare e fare pretattica: giocheremo con quattro centrocampisti (tra i quali nella partitella di allenamento al Calderon non ha inserito Pirlo, ndr). E dovremo evitare assolutamente di aspettarli dietro: diventerebbe una gara di sofferenza pura. Cerchiamo piuttosto di controbattere colpo su colpo”.
Azzurri a Madrid, visita Ancelotti – Carlo Ancelotti in visita alla Nazionale azzurra. Il tecnico italiano del Real Madrid ha salutato stamattina Cesare Prandelli, il suo staff e diversi giocatori nel ritiro dell’Italia al centro della capitale spagnola. L’allenatore italiano ieri aveva ‘sfiorato’ l’incontro con gli azzurri, che si erano allenati al centro sportivo del Real, perchè di ritorno da Firenze dove aveva preso parte alla Panchina d’oro. Stamani invece, approfittando della mattinata libera concessa da Prandelli ai giocatori in vista dell’allenamento di questa sera al ‘Vicente Calderon’, Ancelotti si è presentato in albergo per un saluto all’Italia.