Compravendita senatori, pm di Napoli: «Berlusconi a processo per corruzione»
Sebbene prevista e quasi scontata, la data di oggi nel calendario dell’ex premier Silvio Berlusconi è cerchiata in rosso. Perché con l’udienza preliminare di questa mattina nel processo sulla compravendita di parlamentari durante il governo Prodi, torna al centro della scena una delle inchieste della procura di Napoli che vedono il Cavaliere tra i possibili imputati. Secondo l’accusa, che questa mattina in aula sarà rappresentata dai pm Henry John Woodcock e Alessandro Milita, pronti a chiedere per tutti il rinvio a giudizio, Berlusconi e l’ex direttore dell’Avanti Valter Lavitola sono entrambi responsabili di corruzione per aver convinto il senatore Sergio De Gregorio, pure lui indagato per lo stesso reato, a lasciare l’Italia dei valori mentre era presidente della commissione Difesa e a lavorare, anche grazie ai soldi ricevuti, all’operazione libertà che puntava a mettere in minoranza il governo Prodi.
Lavitola ha promesso che nel corso dell’udienza di oggi avrebbe presentato un memoriale per ricostruire la propria versione. Nei giorni scorsi pare abbia cambiato idea e ora avrebbe deciso che oltre al memoriale (o in alternativa) prenderà la parola in aula.
LE DUE VERSIONI
«La nostra preoccupazione riguarda il fatto che è stato nuovamente arrestato – dice uno dei legali di Lavitola, Guido Iaccarino – non è sua intenzione accusare l’ex premier, non vuole mandargli pizzini come dice qualcuno». Oltre alle parole di Lavitola a pesare sulla posizione di Berlusconi sono le ammissioni dell’ex senatore Sergio De Gregorio. Che potrebbe non essere in aula, ma ha già ammesso davanti ai pm di aver accettato 2 milioni di euro in nero per cambiare schieramento politico alla fine del 2006: «Capisco che Lavitola stia soffrendo per la sua condizione carceraria, ma ho già dimostrato che dal 2006 la nostra collaborazione editoriale si è chiusa e che gli unici soldi che ho avuto sono le erogazioni in contanti da lui e da Berlusconi – spiegava ieri – sono sereno, aspetto di sapere che valutazione darà il gup delle mie ammissioni, ho da tempo preso la decisione di affrontare questa vicenda a viso aperto».
LE ALTRE INDAGINI
Mentre tra oggi e domani, il tribunale di Napoli potrebbe quindi decidere di rinviare nuovamente a giudizio l’ex presidente Berlusconi, con l’accusa di corruzione, ci sono poi altre indagini, nella stessa procura partenopea, che incombono sul fututo del Cavaliere. A cominciare da quella, prossima alla conclusione, sugli appalti di Finmeccanica a Panama che sarebbero stati aiutati con una tangente di diverse decine di milioni. Sulla vicenda dell’ipotetica corruzione internazionale nei confronti dell’ex presidente di Panama Ricardo Martinelli (all’epoca anche ospite in Sardegna a villa Certosa) pare abbia fornito elementi rilevanti Angelo Capriotti, imprenditore coinvolto nell’affare, arrestato a marzo e che da allora ha firmato davanti ai pm di Napoli almeno quattro verbali, dedicati ai suoi rapporti con i politici italiani. Segreti, almeno fino alla chiusura dell’indagine che potrebbe arrivare nei prossimi giorni.