Circumvesuviana: chiesti 1000 euro di rimborso per i disagi
Fu un’estate calda per i trasporti in Campania, quella del 2011: treni soppressi, intere linee cancellate, disagi per pendolari e turisti. In modo particolare, la Circumvesuviana diede il peggio di sé: furono soppresse le corse su una intera linea, che per alcuni giorni non fu assolutamente in esercizio. L’Azienda comunicò velleitariamente di aver previsto servizi sostitutivi su gomma, ma in realtà gli utenti non poterono usufruirne in quanto totalmente inadeguati come numero se non proprio inesistenti.
La situazione di assenza del servizio e di grave disagio durò sino al 7 settembre. Dopo tale data i treni ripresero a circolare ma solo dal 12 settembre la situazione si normalizzò.
Ora, a distanza di quasi un anno, i problemi di quell’estate sono diventati l’oggetto di una class action promosso da Associazione Codici Onlus – Centro per i Diritti del Cittadino. L’associazione ha raccolto le adesioni di centinaia di cittadini delle province di Napoli, Salerno e Avellino.
Codici chiede, ora, alla Circumvesuviana 1000 euro per ciascun pendolare danneggiato dai disagi: “Si tratta della prima, vera class action contro l’azienda dei trasporti campana. È un atto concreto, un modo per far assumere le dovute responsabilità a chi si è reso colpevole dello sfacelo dei trasporti nella nostra Regione”, dice il segretario regionale di Codici, Giuseppe Ambrosio. “La nostra associazione ha monitorato per anni la situazione della Circumvesuviana. Abbiamo segnalato continuamente problemi, disservizi, ritardi e soppressioni. Questa class action è il risultato di un lavoro scrupoloso e attento, volto a salvaguardare i diritti dei pendolari della Campania”, aggiunge il segretario nazionale Ivano Giacomelli.