Champions: tocca alla Juventus
La Juventus parte per la Champions con un unico obiettivo: vincere a Copenaghen. “Perché è importante partire bene”. Nessun calcolo di lungo periodo, ma una sola convinzione: martedì sera contro i danesi del Copenaghen bisogna scendere in campo per conquistare i 3 punti fin dalla prima partita. Ciò consentirebbe un approccio più flessibile alla gestione della competizione. Nella quale la Juventus non punta tanto ad arrivare fino in fondo (“quello è il sogno” ha detto Buffon) ma, realisticamente, “a fare meglio della scorsa stagione” (Conte e Buffon).
Per stessa ammissione di Antonio Conte, sarebbe presuntuoso da parte della Juventus considerarsi a livello di squadre come Bayern, Barcellona, Chelsea o Real. Il divario c’è. Può essersi ridotto, in parte per l’arrivo di Tevez, in parte perché la squadra, dopo due anni consecutivi di lavoro insieme, ha assimilato in modo più completo i suoi meccanismi interni, il gruppo è ancora più compatto e la ‘fame’ d’ Europa in casa bianconera resta un valore aggiunto impagabile. Detto questo, il realismo è d’obbligo per riuscire a gestire l’annata sia sotto il piano fisico, sia sotto quello psicologico. Lo ha ricordato lo stesso Conte dopo la partita contro l’Inter: “l’obiettivo reale della stagione resta il campionato, dove possiamo competere”.
Lo scudetto è un’impresa possibile, un traguardo al quale la squadra può realisticamente puntare. Peraltro nella consapevolezza che altre squadre hanno il potenziale per riuscirci, Napoli e Inter su tutte. Lo ha dimostrato, sul campo, la partita di San Siro: “L’Inter lotterà fino alla fine, anche perché non ha le Coppe – ha detto Conte -. Noi invece abbiamo cominciato un periodo che ci vedrà in campo sette volte in 20 giorni.
A cominciare da martedì a Copenaghen. Questi 20 giorni ci faranno capire davvero la nostra forza. Ci sarà bisogno di tutti e il turnover verrà fatto quando opportuno”. Un turn over che in attacco potrebbe cominciare già a Copenaghen, dove – vista anche la prestazione di san Siro – Vucinic potrebbe essere lasciato in panchina per far posto a Quagliarella o Giovinco. In difesa, invece, di certo ci sarà Barzagli, tra i migliori a Milano. “Non corriamo il rischio di sottovalutare la partita col Copenaghen – ha detto – perché la Champions tira sempre fuori le motivazioni. Inoltre sappiamo quanto è importante partire bene, per questo andremo là per vincere”.
A dirigere la gara il croato Bebek. Come la Juventus a Milano, così anche il Copenaghen nell’ultima di campionato ha pareggiato 1-1, in casa contro l’Esbjerg. I campioni di Danimarca sono partiti male in campionato: 7 punti in 8 partite, sono attualmente al terz’ultimo posto in classifica. Pareggi anche per le due altre future avversarie della Juve, Galatasaray e Real Madrid.