Champions League 2014: Juventus-Malmoe 2-0, doppietta Tevez.

Una doppietta di Tevez porta la Juventus fuori dalle secche di una partita sofferta per quasi un’ora: è felice il debutto dei bianconeri nella Champions2-0 sui campioni svedesi del Malmoe.Ma il match è stato sudato e difficile fino a quando, appunto, l’argentino, dopo uno spettacolare scambio con Asamoah, ha sbloccato il risultato e posto fine al suo lunghissimo digiuno nella coppa più prestigiosa. Non segnava in Champions dal 7 aprile 2009, quando era ancora a Manchester: 5 anni e mezzo, 1.988 giorni. Con la maglia bianconera aveva fatto gol anche in Coppa, ma solo in Europa League: il momentaneo 1-1 di Lisbona, nell’andata delle semifinali della scorsa stagione. Ma l’attaccante argentino non si è accontentato di essere il risolutore, oltre che il solito trascinatore per il quale nessuna parte del campo è sconosciuta e tutte sono di ‘battaglia’: ha raddoppiato con una punizione degna del miglior Pirlo, al 90′. Prima delle prodezze dell’Apache, il Malmoe aveva mostrato i denti ai campioni d’Italia. E la prima importante parata della partita era stata proprio di Buffon. Quanto è dura l’Europa alla Juventus l’ha ricordato subito la squadra dove è cresciuto Zlatan Ibrahimovic. Giovani – l’età media 24 anni – ed in eccellente condizione fisica, gli svedesi hanno tenuto botta per tutto il primo tempo ed un pezzo del secondo. Con una difesa a 5 concentrata e compatta e ripartenze rapidissime – il più brillante è stato Forsberg – la squadra ospite non avrebbe perso ai punti il primo tempo: il dato dei calci d’angolo, 4-4 a metà partita, lo diceva chiaramente. 

La mossa chiave del tecnico Age Hareide è stata la marcatura a uomo di Marchisio, fonte del gioco bianconero, con Magnus Eriksson. Il quale, oltre al lavoro da stopper a centrocampo, ha avuto sui piedi anche la palla del possibile vantaggio del Malmoe, e sarebbe stato tutt’altro che clamoroso: per fortuna di Allegri, Buffon si è fatto trovare prontissimo. I tifosi del Malmoe hanno sognato e cantato e la curva bianconera, dimenticando per una volta i cori stonati (vizio in cui è ricaduta, tuttavia, al 23′ del secondo tempo) si è messa ad incitare la Juve in uno ‘Stadium’ con ampi – ed insoliti – buchi vuoti sulle gradinate. Con Marchisio bloccato ed i rari inserimenti di centrocampisti e difensori – lo stesso Pogba ha avuto pochi lampi nel primo tempo – a vincere l’inerzia ci ha provato Tevez, bravo nel creare spazi e sbilanciare la difesa con i dribbling, prima di piazzare le bordate vincenti. L’Apache ha trovato l’idea perfetta al 44′, smarcando sulla destra Lichtsteiner, ma lo svizzero, malgrado la porta si fosse spalancata davanti a lui, ha preferito il cross: ne è venuta fuori quasi una ciabattata, però, inutile per i compagni. Un errore simile l’esterno bianconero l’ha commesso al 6′ della ripresa: più propenso al passaggio che al tiro, ha sbagliato ancora tutto. Ma pochi minuti dopo Tevez ha ispirato Asamoah per un assist sopraffino. La sofferenza della Juventus è finita. Il raddoppio bianconero di Llorente è stato annullato per fuorigioco, ma il 2-0 l’ha siglato comunque l’inarrestabile Tevez.

 

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