Champions: Juve 3-1 al Copenaghen

C’è un domani, come aveva auspicato Conte alla vigilia, ed è il 10 dicembre. Quel giorno a Istanbul la Juventus si giocherà il passaggio agli ottavi della Champions. Le basterà pareggiare per andare avanti , e non è poco per come si erano messe le cose dopo le prime tre partite. Questa sera, invece, non c’era alternativa ai tre punti ed i bianconeri, pur senza entusiasmare, hanno assolto il compito. E’ stato uno show di Vidal, con la sua tripletta: due gol su rigore, un pallonetto di testa. Il cileno è stato goleador in una serata di poca grazia per Tevez, che ha prolungato il suo digiuno di reti in Europa, e per lo stesso Llorente, che pure ha procurato il rigore del 2-1 che ha dissipato le paure di un altro insuccesso bianconero. Nella prima vittoria stagionale della Juve in Champions, dopo tre pareggi ed una sconfitta, bene anche Pogba e Pirlo.

Il Copenaghen ha fatto quel che ha potuto, sperando in un pareggio, sognando una storica vittoria. Una piccola utopia contro la Juventus concentrata. Il gol liberatorio non è arrivato troppo presto, ma i bianconeri hanno atteso il momento propizio con tranquillità: ad aiutare la Juventus a rompere il ghiaccio è stato un disastroso intervento dell’esterno difensivo danese Jacobsen. Su un lancio lungo e calibrato di Pirlo per Pogba, Jacobsen ha quasi raccolto il pallone tra le mani, con un intervento goffo che ha chiuso la resistenza del Copenaghen. Dagli 11 metri esecuzione perfetta di Vidal. Così il pubblico dello Juventus Stadium ha potuto sintonizzarsi sul Santiago Bernabeu, esultando prima per il vantaggio dei blancos poi emettendo un oooh di delusione al simultaneo pareggio turco.

Fermento nella curva sud dove gli ultrà hanno manifestato tutta la loro delusione per la vicenda delle curve chiuse: “Una società che non difende le proprie curve non è degna di rappresentarle “, recitava lo striscione srotolato a partita appena iniziata. E poi per qualche secondo dalla curva si sono levati proprio i cori costati il provvedimento di chiusura . “Non siamo napoletani” e “Vesuvio, lavali con il fuoco”. Molto meglio, insomma, che in quella curva domenica prossima contro l’Udinese ci siano i bambini, come ha voluto la Juventus. Prima del rigore sblocca-risultato, la Juventus aveva cozzato contro il bunker dei danesi, schierati nel 4-4-1.

Ma già al 6′ Pogba aveva avuto un buon pallone sui piedi tirando pero senza potenza nè precisione malgrado l’ottima posizione. Dopo il vantaggio ci ha invece provato Pirlo a chiudere la partita, senza pero trovare l’ispirazione. Brivido all’inizio della ripresa, quando Caceres ha sbrogliato una mischia molto pericolosa in area bianconera. La doccia fredda è arrivata non molto dopo, all’11’, quando un difensore, Mellberg ha girato in rete un pallone schizzato da un paio di rimpalli aerei. Uno e uno e partita inaspettatamente in salita per Conte ed i suoi . Mellberg pero ha restituito subito il ‘maltolto’ con una cintura in area a Llorente: ancora rigore e Vidal per la seconda volta perfetto: Wiland spiazzato e Juventus di nuovo avanti.

Il campione cileno ha proseguito il suo show piazzando di testa all’incrocio un assist al bacio di Pogba. Fine della paura, nell’ultimo quarto d’ora il “domani” di cui aveva parlato Conte alla vigilia era già arrivato. E’ proseguita, infine, la protesta della curva Sud che ha chiuso la partita intonando : “Chi non salta napoletano è” e “diffidate la tribuna, diffidate la tribuna”, dopo aver mostrato l’ultimo striscione, “Non ci avrete mai, come volete voi”. Probabilmente una prova di contestazione per domenica prossima.

 

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