Funerali di Alessandra Sorrentino. La madre inveisce contro il marito assassino

Palma Campania. “Tutti colpevoli”. “Nessuno può sottrarsi alle proprie responsabilità per la morte di Alessandra”. Cosi il parroco di Palma Campania, Don Pietro, apre l’omelia durante il rito funebre di Alessandra Sorrentino, la giovane madre ammazzata brutalmente domenica notte dal marito, Giancarlo Giannini, in un raptus di gelosia. “Non lasciamoci andare a sentimenti di vendetta dice il parroco ma solo la preghiera può non rendere vano il sacrificio di Alessandra”. La chiesa di Santa Rosaria in via Municipio a Palma Campania, a pochi passi dall’abitazione dove Alessandra ha incrociato la follia omicida dell’uomo che aveva sposato, è gremita nonostante il caldo.  Il feretro della 26enne arriva alle 16 in punto dall’istituto di medicina legale del secondo policlinico dove sono stati effettuati gli esami autoptici. La processione di solidarietà e dolore comincia subito. Tutti, giovani, amici e semplici conoscenti vogliono dare l’ultimo saluto alla povera Alessandra. Ai primi banchi i familiari della vittima, la madre e la sorella di Alessandra. Il pianto della madre è interrotto da una frase comprensibile che nasconde il dolore e rabbia per la morte della famiglia: “se avessi saputo chi era non t’avrei dato mia figlia”. È  chiaro che il messaggio è rivolto a Giancarlo Giannino, l’uomo che ha soffocato la vita alla povera Alessandra. Al termine del rito funebre, il feretro viene portato a spalla all’esterno della chiesa. L’uscita della bara è accolta dagli applausi. Applausi che si ripeteranno quando il corteo funebre di ferma al civico 92 davanti l’abitazione dove si è consumato l’orrendo delitto. Sul fronte giudiziario dopo la convalida del fermo per omicidio il pubblico ministero Raffaele Barela attende l’esito delle perizie informatiche disposte su pc e cellulari per chiudere l’inchiesta.  La difesa di Giancarlo Giannini punterà la propria strategia sul movente. La scoperta del tradimento come molla che ha fatto scattare la follia omicida di Giancarlo Giannini domenica notte. A scatenare la reazione di Giancarlo Giannini, alcuni messaggi scambiati con il presunto amante ritrovati su profilo Fb di Alessandra.  La prova di un tradimento consumato secondo il marito.  L’uomo, accecato dall’odio per un presunto tradimento e la richiesta di separazione avanzata dalla moglie non esitò ad inveire contro la donna. Colpendola prima con una forbice piccola. Poi con una  forbice più grande che le trafiggerà il petto. Il colpo è mortale. Alessandra si accascia per terra in una pozza di sangue. È un uomo, un vicino di casa che dal balcone si accorge del corpo di Alessandra riverso a terra privo di sensi. Immediatamente viene lanciato l’allarme. Dopo pochi minuti sul posto interviene una pattuglia dei carabinieri della locale stazione. Giancarlo Giannini viene portato in carcere. Choc a Palma per una storia di sangue senza precedenti.

 

Pasquale Napolitano

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