Caso gori, tariffe alle stelle per un servizio indecente comitato civico chiama candidati a confronto per il rispetto referendum acqua pubblica
Nola – ll Comitato civico per la difesa del diritto all’acqua lancia un appello ai candidati territoriali alle elezioni politiche, invitandoli a confrontarsi pubblicamente nella manifestazione che si terrà sabato 24 febbraio alle ore 19 a Nola presso la Chiesa dell’Immacolata in Piazza Matteotti.
Nel 2011 con un referendum popolare 27 milioni di italiani si sono espressi a favore della gestione pubblica dell’acqua e nell’area nolana si è raggiunta l’affluenza più alta del Mezzogiorno. Sono passati 7 anni, il parlamento e i governi che si sono succeduti (Berlusconi, Monti, Letta, Renzi e Gentiloni) non hanno rispettato la volontà popolare, continuando a garantire profitti alle grandi aziende che gestiscono un bene essenziale come l’acqua, generando nella cittadinanza una profonda disillusione e un comprensibile malessere. Sul nostro territorio, purtroppo, abbiamo continuato a subire la gestione dissennata e fallimentare della Gori SpA, che – senza aver partecipato a una gara pubblica – controlla il servizio in 76 Comuni delle province di Napoli e Salerno, negando ai cittadini nolani perfino il diritto di far valere l’accordo siglato nel 2013 col Comune di Nola.
Sono sotto gli occhi di tutti i risultati disastrosi di questa privatizzazione: crisi idrica, continui aumenti tariffari, partite pregresse da 122 milioni di euro sulle spalle degli utenti, distacchi irregolari e pretestuosi, in cambio di nessun investimento sulla rete e una qualità del servizio indecente! Nelle ultime settimane, addirittura, Gori si è sostituita agli enti preposti inviando migliaia di ingiunzioni di pagamento, in forza dell’autorizzazione concessa da un decreto del ministro Padoan. Decreto contro cui i comitati presenteranno ricorso al Tar in difesa di tutti i cittadini. È inaccettabile che gli interessi speculativi delle multiutility vengano prima dei diritti delle persone e del benessere delle comunità.
La classe politica continua a far finta di niente e oggi ci ritroviamo, a pochi giorni dalle elezioni politiche del 4 marzo, a provare ancora una volta a fare chiarezza sull’argomento, a comprendere quali sono le posizioni dei candidati del nostro territorio e delle forze politiche in campo.
I comitati, promotori e depositari del risultato referendario, non dimenticano il valore della consapevole scelta espressa dalla cittadinanza e continueranno a impegnarsi fino a quando non ci sarà la liquidazione della Gori SpA, fin quando il servizio idrico integrato non tornerà nelle mani delle comunità territoriali attraverso un’Azienda Speciale Consortile, per una gestione solidale, trasparente e partecipata del bene comune.
L’acqua è un bene naturale, fondamentale e indispensabile per tutti gli esseri viventi e, pertanto, è necessario ribadire il principio della proprietà e gestione interamente pubblica del servizio idrico, secondi criteri di solidarietà, rispetto dell’ambiente e senza il perseguimento di profitti. Lanciamo un appello a quei candidati che, in caso di elezione, hanno l’intenzione di prendere l’impegno di perseguire concretamente l’obiettivo di salvaguardare e promuovere la proprietà, la gestione e il controllo pubblico dell’acqua, operando per il superamento della gestione Gori.