Casini all’attacco di Renzi
«Oggi come venditore» Matteo Renzi «è ancora più bravo di Berlusconi. Temo però che sia meglio come venditore che come uomo di governo. È stato presidente della Provincia di Firenze e vuole abolire le Province, propone spese prive di una copertura seria». Il leader dell’Udc Pier Ferdinando Casini, intervistato dal Corriere della Sera, punge il sindaco di Firenze.
Ma il candidato segretario del Pd non è l’unico argomento affrontato. Al centro c’è la questione della decadenza di Berlusconi. «Questa vicenda è stata costellata da troppi errori: da ultimo, quello gravissimo della votazione palese», afferma Casini, chiarendo che in ogni caso, il suo voto sarà favorevole, scelta «maturata da tempo». «La prassi del voto segreto – spiega – risponde a una concezione garantista a tutela del singolo e della libertà di coscienza dei parlamentari» e «il legislatore che per paura di manovre stabilisce di cambiare la prassi ha già perso la sua partita». , spiegando che «è come se noi pensassimo di non tenere le elezioni perchè il risultato può essere dannoso».
Per Casini rimane il fatto che «andava anche tolto ogni dubbio sulla retroattività della legge Severino ricorrendo alla Consulta», anche perché «ci vuole un’attenzione in più prima di decidere su un avversario politico». E dato che al Cavaliere «sono state imputate troppe leggi ad personam, il modo peggiore di chiudere l’era Berlusconi è dare l’impressione di applicare il regolamento contra personam».
Quanto al Pdl, «la scelta di Alfano è la questione delle questioni. La storia di questi anni dimostra che prima o poi viene per tutti il bivio tra perdere la propria dignità restando con Berlusconi o salvarla andandosene. Ora tocca ad Alfano». Infine sul suo rapporto con Monti «preferisco ricordarmi il presidente a Palazzo Chigi piuttosto che l’uomo di partito in questi mesi. Abbiamo due modi diversi di stare in questa maggioranza: Letta va aiutato».