Casamarciano, approvate le aliquote delle imposte comunali. Buono “Tutelate le fasce deboli”
Casamarciano – Nel coso dell’ultimo consiglio comunale sono state stabilite le aliquote delle imposte comunali. La proposta che l’assessore al bilancio Francesco Buono ha illustrato al consiglio comunale è stata incardinata sul principio dello “scaglionamento” al fine di poter distribuire il carico fiscale in relazione alla capacità contributiva di ciascuno, con particolare attenzione alle fasce meno abbienti. “La proposta al consiglio – spiega Buono – rispetto alle entrate tributarie si articola sostanzialmente in una conferma del sistema di applicazione per l’addizionale Irpef così come proposto ed approvato lo scorso anno, ovvero con il sistema dello scaglionamento che meglio sposa il principio statuito dall’art.53 Costituzione (concorrere alla spesa pubblica in funzione della capacità contributiva ed applicazione di un criterio di progressività al sistema tributario), delle aliquote Imu e delle tariffe Tari, mentre per la Tasi ci accingiamo per la prima volta ad approvarne le aliquote. Vorrei soffermarmi su ciascuna di esse.
Per quanto concerne l’addizionale Irpef, abbiamo applicato come dicevo un principio costituzionale, non trascurando le fasce meno abbienti prevedendo per loro l’esenzione (redditi inferiori a 7.500 euro).
Altrettanto abbiamo fatto per l’Imu, dove abbiamo individuato diverse fattispecie, anticipando, per la casistica del comodato d’uso, anche il governo nazionale che dopo di noi ha equiparato il comodato a parenti alla prima casa. Fattispecie volte a ridurre il carico tributario del cittadino: aliquota agevolata per locali commerciali sfitti, abitazioni concesse in fitto adibita a prima casa per il conduttore, ma soprattutto l’applicazione alla categoria delle altre unità immobiliari dell’aliquota base (0,76%).
Per la Tari si è ritenuto di approvare come da proposta del Responsabile lo stesso piano finanziario e le stesse tariffe rimodulate lo scorso anno in sede di istituzione della Tares. Da notare l’aliquota differenziata per le associazioni che somministrano ai soci e per quelle che non lo fanno. Inoltre le agevolazioni per le fasce meno abbienti dal 15% al 30% ancorate ai componenti del nucleo e all’Isee del nucleo stesso.
Per la Tasi, abbiamo ritenuto applicare un’aliquota dello 0,2% per le unità immobiliari che sono esentate dal pagamento dell’Imu e un’aliquota dello 0,1 % per tutte le altre unità immobiliari, sposando ancora una volta il principio di equità contributiva e di perequazione.
Mi sono assunto una responsabilità importante, ne sono cosciente a far approvare le aliquote della Iuc alla luce della proroga del governo ma non potevo vietare ai nostri concittadini di pagare la tasi in una sola rata (dicembre) facendola accavallare con il saldo imu. Il governo continua a prendere in giro i comuni con queste proroghe e non capisce che in questo modo si snatura lo strumento del bilancio di previsione, si blocca l’attività gestoria degli uffici che sono impossibilitati a raggiungere i peg e si inibisce con la solita comunicazione in ritardo dei trasferimenti dello stato a programmare una politica economica finanziaria e fiscale seria nell’interesse dei concittadini”.