Calcio a cinque. Grande seguito per il nuovo progetto Futsal a Palma Campania, capitan Menna: “Un onore indossare la fascia e ripartire con questi colori”
Palma Campania – Piacevole sorpresa e interessante novità che ha animato la quotidianità della cittadina della provincia di Napoli è l’ASD Futsal Città di Palma, neonata società di calcio a 5. Un progetto serio e ambizioso quello realizzato da un gruppo di ragazzi della città del Carnevale, in un campo certo tutto nuovo come quello del Futsal. Michele Menna, palmese di nascita e con un recente passato da promessa del calcio, è il capitano della squadra. Il ragazzo, ambizioso come la dirigenza rossonera, è un fiume in piena mentre ci parla di questa nuova avventura: “La società è nata l’anno scorso da un’idea di Ettore Morra, Simone Sorrentino e Giacomo Vecchione. I primi due sono i presidenti, mentre Giacomo è la figura che fa da collante e tramite tra società e squadra. Giuseppe Ferrante è il nostro addetto stampa, mentre Mauro Ferrara è il nostro preparatore atletico. Partecipiamo al Campionato di Serie D di Futsal. La squadra è abbastanza seguita, soprattutto in casa. Giochiamo nella tensostruttura di Via Ferrovia e quando disputiamo le gare tra le mura amiche gli spalti sono sempre gremiti”.
Avventura che è partita bene, poi una piccola battuta d’arresto, ma capitan Menna chiarisce subito gli obiettivi della neonata società: “Siamo partiti con grandi ambizioni, vogliamo vincere. Dopo cinque vittorie consecutive, però, c’è stata una frenata. Prima il passo falso casalingo contro il Club Eden Acerra, poi la sconfitta in trasferta contro lo Sporting Tigre Acerra, arrivata per alcune ingenuità e gravi errori nostri che hanno permesso la rimonta agli avversari. Nell’ultimo match a Capri lo stesso copione: rimontati dopo il nostro vantaggio, siamo però riusciti ad agguantare il pareggio nel recupero. E’ un periodo negativo, abbiamo perso un po’ di fiducia e c’è malumore per questi risultati. Ora occorre rimboccarsi le maniche e sfruttare la sosta per allenarci e ripartire al meglio verso gli obiettivi che ci siamo posti. Possiamo tranquillamente vincere il campionato. Abbiamo elementi validi, molto forti. Sono fiducioso”.
Speranzoso per il futuro, con un occhio al passato, Michele ci racconta il suo ritorno all’attività agonistica dopo una lunga pausa e tanta sfortuna: “Qualche mese fa mi è stato proposto di entrare a far parte di questa squadra e ho accettato con piacere questa sfida professionale dopo otto anni lontano dai campi. Avevo voglia di rimettermi in gioco. E’ dura parlare del mio passato nel mondo del calcio, c’è molta delusione. Ho iniziato da piccolissimo, ho militato in squadre professionistiche e semiprofessionistiche, poi nel 2006 mi acquistò la Palmese, allora in Promozione. Nella stagione seguente vinsi il campionato di Eccellenza a Pianura, ma la riconferma non arrivò e così ritornai a Palma. Poi l’infortunio al ginocchio, tante ricadute e quattro operazioni in due anni. ‘Non puoi più fare sport a livello agonistico, il tuo ginocchio è compromesso’, mi hanno ripetuto più volte i dottori. E’ stata dura da accettare, sono stato male, ma poi l’ho superato. Sono ripartito nella vita facendo altro, ora ho un’attività insieme a mio fratello. Poi la proposta che aspettavo: rimettermi in gioco, il Futsal come nuova passione. Certo, non è il calcio che ho vissuto e sognato fin da ragazzino, ma per me è una soddisfazione essere ritornato a giocare, anche contro il parere di chi mi aveva dato per finito e lontano dalla passione di sempre”.
Non pochi i problemi di adattamento al calcio a 5: “Il Futsal, rispetto al calcio, è tutto un altro sport. Dalla concezione del gioco, passando per i movimenti difensivi e offensivi, al come stare in campo. Anche i fondamentali cambiano. Un esempio? Lo stop. Nel calcio a 5 va fatto prevalentemente di suola. Sto cercando di adattarmi e abituarmi, avendo una impostazione totalmente diversa. Ci sto mettendo tanto impegno e vedo già grandi miglioramenti, anche grazie all’aiuto dei compagni e degli allenatori”. Umiltà, tanto spirito di sacrificio e una voglia matta di lottare per quei colori, con una fascia ben stretta al braccio: “Essere capitano di questa squadra è un motivo d’orgoglio. Non credevo, dopo tempo, di esserne all’altezza. All’inizio ero titubante, poi ho accettato. Sento di avere grosse responsabilità all’interno di questo progetto. E’ un onore, ma anche un onere. Bisogna essere sempre in prima linea e dare l’esempio. Fare qualcosa per gli altri, senza tornaconto personale. Con quella fascia al braccio non rappresento più solo me stesso, ma una squadra, i tifosi, i presidenti. Rappresento Palma Campania e una bella realtà, tutta nuova. Sento di essere ancora tanto legato a questa maglia, a questi colori. Gli stessi vestiti anni fa e con i quali ho iniziato a muovere i primi passi nel mondo del calcio, nella stessa città, ma in un campo un po’ più grande. Tra soddisfazioni, delusioni e una serie di emozioni che non dimentico. Onorerò fino alla fine questa causa e questo progetto, un impegno preso soprattutto con me stesso. Voglio rispettare la mia scelta e la fiducia della società e dei miei compagni”.
di Felice Nappi