Bologna va ko con la Juve, 0-2
Dicono che i campionati si vincano così. Facendo lo stretto indispensabile, e non sbagliando niente. Portando a casa tre punti su campi complicati alla fine di brutte partite in fredde sere d’inverno. Come ha fatto la Juventus a Bologna, allungando il passo in classifica, un passo quasi incontenibile. Due gol.
Uno ad inizio partita per far capire chi comanda, uno a fine giusto per non rischiare inutili e dispendiosi assedi finali. Anche senza Pirlo. Le Due Torri non sono il Bosforo, Bologna non è Istanbul. Martedì sera nella decisiva sfida di Champions questa Juve potrebbe anche non bastare. Anche se la mentalità vista al Dall’Ara è quella che serve.
Poco bella, la Juve di Bologna, con la lucidità del cardiochirurgo bravo, sicuro di sé e mai supponente. Che, con pochi fronzoli, guarda dritta al risultato e lo porta a casa senza sbagliare. Il Bologna sapeva di aver davanti una partita quasi impossibile, se misurata col metro della tecnica. Serviva altro. Qualcosa che, almeno in parte, è mancato. La squadra di Pioli ha retto il confronto, non si è squagliata. Ha guardato il mostro negli occhi. Ma non aveva armi per ucciderlo. Troppo leggeri là davanti.
Insufficiente Diamanti, l’unico a creare qualche noia a Buffon, per pensare di poter far male alla fredda disumanità della Juve. La Juventus è passata in vantaggio dopo dodici minuti, capitalizzando un primo quarto d’ora di grande intensità: Peluso ha servito Vidal che, lasciato da solo in area, ha avuto la possibilità di accomodarsi il pallone e battere Curci. La reazione del Bologna si è limitata a qualche bella, isolata idea di Diamanti. Conte ha risparmiato un po’ di fatica a Tevez e Llorente, buttandoli nella mischia solo a gara avviata. Lo spagnolo si è divorato un paio d’occasioni che avrebbero permesso ai suoi di trovare un po’ prima il gol della tranquillità.
L’Apache è entrato giusto in tempo per disegnare quel calcio d’angolo che, quasi al novantesimo, ha trovato la testa di Chiellini e il punto del 2-0. Al Bologna è mancata la forza per provare, sull’1-0, a far paura alla Juventus. Poco da ricordare, fra le iniziative del secondo tempo. Con un po’ di convinzione ci ha provato Cristaldo, sfiorando il palo nella migliore palla gol creata. Bianchi e Kone, quasi non pervenuti. Sei punti di vantaggio sulla Roma (in attesa delle altre partite di campionato), sette vittorie consecutive, 650 minuti senza prendere gol.
Anche senza Pirlo, si diceva. L’assenza del maestro lì in mezzo al campo per la squadra di Conte si fa sentire e non potrebbe non essere così. Pogba, in mezzo al centrocampo bianconero ha portato ordine, ma per diventare un vice-Pirlo credibile ed efficace il ragazzo ha ancora parecchio da studiare. Il Bologna poteva far qualcosa di più. Certo, non sono queste le partite per salvarsi. Ma per sperare in un punto ci sarebbe voluta un po’ più di concretezza in zona gol, un po’ più di convinzione. E magari, una Juve un po’ più distratta.