Bettoliere 2012 a don Aniello: “prima di parlare si informi!”

Nola – “Alzeremo la borda ed il Giglio spogliato con un ritardo simbolico per protestare contro un attacco gratuito, infondato, disinformato, contro la festa e contro la città di Nola”. E’ questa la posizione del comitato del Giglio del Bettoliere, promosso dall’associazione Gli Innamorati della Festa che con una nota esprime tutto il proprio sdegno nei confronti dell’iniziativa di don Aniello Manganiello che ha chiesto l’ abolizione della festa dei Gigli e finanche la sospensione della processione di San Paolino perché manifestazione legata alla camorra. “ Ci chiediamo sgomenti quali fonti abbia consultato don Manganiello per giungere ad affermazioni così prive di fondamento – continua la nota del Bettoliere – Ma ha mai visto e vissuto la festa dei Gigli di Nola ? Le sue affermazioni ci appaiono luoghi comuni, appresi da chiacchiere da bar. Appare strano come una persona della sua levatura possa scadere in uscite qualunquiste di questo tipo. La festa dei Gigli non ha mai avuto alcun episodio legato alla malavita. Nessuna inchiesta c’è mai stata in tal senso. La religiosità è sincera e genuina, anche se non mancano delle degenerazione che sono figlie dei tempi che l’azione del Vescovo sta richiamando e portando nel giusto solco”. Le parole di don Aniello rischiano seriamente ed ingiustamente di compromettere l’immagine della città e della festa dei Gigli di Nola, oggi più che mai lanciate in circuiti di promozione internazionale. “ Si tratta di un’ iniziativa offensiva dell’ immagine della Festa e della città – continua la nota – se don Aniello è a conoscenza di fatti specifici ha il dovere di denunciarli all’autorità competente e non sparare nel mucchio senza cognizione di causa, senza tener conto delle dovute differenze. Che ci siano feste popolari e patronali che hanno perso il loro significato originario, trasformandosi in espressione di forza dei clan, questa è una circostanza vera. Ma vanno distinti i singoli casi con la dovuta perizia e non fare di tutta un’ erba un fascio. Presto don Aniello si accorgerà che la sua crociata contro la Festa dei Gigli di Nola si trasformerà in una patetica caccia alle streghe. Noi ci auguriamo –conclude la nota – che quanto accaduto sia frutto solo di grave disinformazione. In caso contrario, dovremo presumere che purtroppo anche don Aniello è diventato schiavo del suo personaggio, come tanti altri”.

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