Berlusconi: “Sarò io lo sfidante di Renzi nel 2018”
In altri tempi, Silvio Berlusconi non avrebbe mai parlato continuamente del suo rivale. Perché avrebbe considerato comunicativamente un errore concentrarsi sull’altro e non su se stesso. Ma Silvio non é più il Silvio di un tempo. E in Puglia infatti, nella cena di ieri sera a Bisceglie con tanti notabili locali del partito e pochi partecipanti esterni, in tutto cinquanta persone, il leader azzurro non ha fatto che parlare di Renzi, di Matteo, del premier avversario che in realtà non gli dispiace.
Gli chiedono in tanti: «Presidente, facciamo un selfie?». E lui: «No, i selfie li fa Renzi». Poi però accetta (e in ogni scatto viene ritratta con lui anche Francesca Pascale che lo ha accompagnato in questo tour svogliato). E ancora Renzi, sulla bocca di Silvio: «Lui sí che é un cattivo, io molto più buono di lui». Poi: «Vedrete, il suo successo finirà presto». Oppure: «Nel 2018 lo sfidante di Matteo temo che dovrò essere ancora io».
«Non pensare all’elefante» é l’aureo manualetto politico americano che Berlusconi ha sempre (inconsapevolmente) adottato. Insegna a non considerare pubblicamente l’avversario, a non inseguirne le parole e l’agenda. Così facendo Berlusconi ha sempre vinto. Ora sembra averlo messo da parte.