Berlusconi chiederà alla Procura: l’affidamento ai servizi sociali
Una domanda secca con indicazioni di massima. Soltanto per chiedere alla Procura l’affidamento in prova ai servizi sociali e presumibilmente indicare la città: Roma. I legali di Berlusconi non indicheranno nell’istanza al procuratore di Milano dove in concreto il Cavaliere intenda svolgere la sua attività per il «recupero» sociale.
Franco Coppi, che insieme a Niccolò Ghedini e Piero Longo difende Berlusconi, lo dice con una certa cautela, d’obbligo, visto il margine di imprevedibilità che un cliente come Berlusconi riserva sempre: «Se non ci saranno cambi di indirizzo, entro la prossima settimana depositeremo la richiesta per un eventuale affidamento in prova ai servizi sociali per Silvio Berlusconi». E del resto il tempo è quasi scaduto, il 15 ottobre sarà l’ultimo giorno utile. L’unica cosa che sembra scontata è che il Cavaliere chieda di essere affidato a una struttura della Capitale, dal momento che è recente il cambio di residenza a Palazzo Grazioli. Così, nell’eventuale concessione della misura alternativa da parte del Tribunale di sorveglianza di Milano, sarebbe un magistrato della Capitale a ”seguire” il suo reinserimento.
I RISCHI
Della questione ”affidamento” in prova si occupa Niccolò Ghedini, che si sarebbe rivolto anche a una collega milanese, esperta nell’applicazione delle misure alternative, per essere certo che la domanda senza l’indicazione di una struttura fosse sufficiente e non pregiudizievole rispetto alla decisione del Tribunale di sorveglianza. Alcuni legali avanzano dubbi, ma non Franco Coppi: «La legge è chiara – dice il professore – si chiede semplicemente l’affidamento in prova. In teoria Berlusconi potrebbe non svolgere alcuna attività ma semplicemente trascorrere il tempo con un’assistente sociale che poi garantisca l’avvenuto recupero e il reinserimento nella società». Ma i rischi per Berlusconi sono anche altri. La misura alternativa è prevista per detenuti o condannati che abbiano mostrato un ravvedimento e soprattutto che non abbiano altre pendenze giudiziarie. Circostanze che l’ex premier non soddisfa, avendo già un’altra condanna, seppur in primo grado, per la vicenda Ruby. La pratica, probabilmente nella seconda metà della prossima settimana, finirà sulla scrivania del pm dell’esecuzione, Nicola Balice. Poi spetterà al tribunale di sorveglianza fissare un’udienza e sembra proprio che solo in quell’occasione i legali dell’ex premier indicheranno quale sia il programma che Berlusconi intenda svolgere.
LE PROPOSTE
Intanto sono le stesse strutture a proporsi, da Mario Capanna, che da presidente della Fondazione romana Diritti Genetici ha invitato l’ex premier, a Giovanni Savino, presidente della cooperativa sociale Il tappeto di Iqbal, che vorrebbe Berlusconi nella periferia di Napoli, e poi la Scuola d’arte Borgognone di Lodi, il cui cda ha già deliberato ed è pronto accogliere il Cavaliere per occuparsi di musica e botanica. Fino al fronte animalista, con l’’Aidaa, associazione italiana difesa animali e ambiente, che propone a Berlusconi di occuparsi di cuccioli. L’invito è arrivato anche dal sindaco di Cavriglia (Arezzo), Ivano Ferri, e da quello di Abano.