Berlusconi annuncia per il ventennale di Forza Italia: “Fiero della mia età”

Da forever young a Silvio Matusalemme. Ecco l’imprevedibilissima metamorfosi di Berlusconi, per spiazzare tutti e per presentarsi vent’anni dopo in maniera diversa e stupefacente – non a caso i suoi adoratori lo chiamano lo «stupor mundi» – da come si è auto-rappresentato dal ’94 in poi. Di colpo, il baby-leader («Io sono il più bambino di tutti», è stata la continua rivendicazione del Cavaliere contro i «politici parrucconi») non c’è più.

E chi si aspettava che vent’anni dopo la sua discesa in campo il leader di Forza Italia celebrasse se stesso com’era vent’anni prima e come è stato fino all’altro giorno – apparentemente senza rughe e senza zampe di gallina, pieno di cipria, gonfio di copri-occhiaie e con la pappagorgia mascherata – sta assistendo invece a una clamorosa capriola estetica e bio-politica da parte dell’ex puer aeternus.

Ecco nelle foto al naturale, al netto filtri e trucchi, il volto del leader settantasettenne che in versione nonno della patria si è fatto fotografare per la copertina del «Sunday Times Magazine» e ieri i giornali berlusconiani hanno applaudito il cambio d’immagine («Il Cavaliere orgoglioso della sua età») e l’abiura di Silvio Matusalemme rispetto alla filosofia di sempre che recitava: «Io non ho età, come i veri miti».

Il leader neo-convertito al «de senectute» naturalmente non fa nulla a caso. Come potrei rivaleggiare – deve essersi detto – con Renzi che è il leader bambino per eccellenza e indossa il ”chiodo” che io non potrei mettermi mai e cammina a saltelli mentre a me fa male la schiena? Come evitare l’immagine perdente di un ragazzo finto che fa accordi con un ragazzo vero per il quale oltretutto il Cavaliere prova vera ammirazione, anche perchè riconosce in Matteo il se stesso di tanti decenni fa? La riposta a queste domande è semplice: togliendosi la maschera. Cambiando campo di gioco, da quello degli juniores a quello dei seniores. Facendosi testimonial della politica della terza età.

Svelare la decadenza fisica invece di occultarla è una mossa da prestigiatore e in quest’arte Silvio resta sempre lo stesso.

LA PALLINA
Il padre della nazione o la riserva della Repubblica («Prima o poi mi verranno a supplicare di tornare al governo», è uno dei suoi mantra, nonostante sia fuori dal Senato e incandidabile) non può essere un teenager ma un anziano venerando. E un vecchietto che si fa immortalare nel corridoio di casa mentre tira la pallina a Dudù, ed è contento di svelare in questa immagine tutta la sua fragilità, sta lanciando un messaggio preciso alla sinistra, ai giudici, al Colle da cui vorrebbe la grazia: che male può fare ancora un nonnetto così e, soprattutto, perchè fare ancora del male a Silvio Matusalemme ormai pacificato perfino con il proprio corpo?

 

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