Battuto anche Livorno, Juve +8
La Juventus ha ricacciato la Roma a -8 e spazzato via la paura. Nel posticipo con il Livorno i bianconeri hanno scritto un capitolo senza troppe emozioni: qualche difficoltà all’inizio, contro un avversario, in piena lotta salvezza, diligentemente chiuso, poi la partita è stata sbloccata con due ruggiti di ‘Re Leone’: un pezzo di bravura sull’1-0, il raddoppio con l’aiutino della difesa ospite, soprattutto del portiere Bardi e del difensore che l’ha perso di vista sul calcio d’angolo battuto da Pirlo.
E’ andato tutto come Conte sperava: la vittoria, la 16/a su altrettante partite in casa, prima di tutto, e poca fatica. Una prima mezz’ora di impegno, per scardinare il Livorno, poi, per ritmo e assenza di pericoli – se si esclude un missile da fuori area di Duncan con gran parata in volo di Buffon al 13′ st – poco più di un allenamento. Guai a dire a Conte che lo scudetto è più vicino, ma il ritrovato +8, anche sotto l’aspetto psicologico, è un vantaggio enorme, a sei giornate dalla chiusura. La Roma sarà pure più fresca e non distratta dall’Europa League ma per i campioni d’Italika il più sembra fatto. Eppure, è stato proprio il Livorno a fare scrivere i primi appunti della partita: Emeghara è sgusciato via ed è impegnato Buffo, quasi sorpreso dalla puntata dell’attaccante svizzero-nigeriano. Il Livorno è riuscito ancora farsi vivo con un tiro , abbondantemente fuori, di Siligardi, bravo in copertura anche a infastidire Pirlo. Due campanelli d’allarme che la Juventus ha ascoltato, riprendendosi subito la partita in pugno. Aveva la miglior formazione possibile: siccome Conte mette da sempre al primo posto il campionato, a maggior ragione adesso che il verdetto finale è vicino, non ha risparmiato Tevez, né Pogba e neppure Asamoah. In attacco il capocannoniere argentino con Llorente, ha riformato la coppia titolare. E proprio una combinazione tra i due ha creato il gol scacciapensieri: un pezzo di bravura dello spagnolo. Spalle alla porta, Llorente ha controllato di destro, si è girato ed ha piazzata un bolide sotto la traversa. Un gol che ha fatto saltare in piedi tutto lo Juventus Stadium, bello e importante, come ha dimostrato l’abbraccio, in tribuna, tra il presidente bianconero Andrea Agnelli, l’ad Beppe Marotta ed il consigliere Pavel Nevdev. Un grappolo festante come quello dei giocatori in campo. Rapidissimo il raddoppio, ancora di Tevez. Partita chiusa. Anche il Livorno ha accettato il verdetto: per i toscani inutile rischiare infortuni od ammonizioni, nel prossimo turno l’aspetta lo scontro diretto con il Chievo, un vero spareggio-salvezza. Llorente ha provato a fare la tripletta, Duncan ha esaltato le doti di Buffon, il Livorno ha provato a riaffacciarsi ancora, ma il colpo di scena non era nell’aria. A Conte non sempre è piaciuto l’atteggiamento della squadra (“abbiamo concesso troppe ripartenze”, dirà a fine partita), ma il rischio di subire la rimonta non c’è mai stato.