Angry Birds diventa cartoon: ” il successo dipende dai personaggi”

In poco più di tre anni il loro gioco di punta è diventato il marchio più conosciuto nel mondo videoludico e non, rendendo Rovio la società più interessante e dinamica del mondo della videoludica. E tutto grazie ad Angry Birds. 
Lanciato nel 2009 sull’App Store finlandese, il gioco si è allargato a dismisura e non solo nel campo del gioco. È così che ora Rovio annuncia Angry Birds Toons la serie di cartoni per tv e internet. E la sorpresa è che non sono niente male.
«Lo stile ricorda quello dei corti Warner e Looney Toons, perché nessuno fa più cartoni a quella maniera e ci piaceva distinguerci dalla massa» a parlare è Nick Dorra, supervisore all’animazione per Rovio, ospite all’ExpoPixel del Future Film Festival di Bologna.
Come mai avete deciso di cominciare a fare cartoni?
«Perché la forza di Angry Birds, al di là del gioco e del gameplay, sono i personaggi. E i cartoni sono un ottimo modo di esplorarne la personalità».
I cartoni al momento vanno in onda in tutto il mondo (ma non sono stati ancora comprati da un canale italiano), prima in tv e poi online, è quello il modello?
«Sì, il sabato in tv e dalla domenica sono raggiungibili attraverso le app. Perché sono un prodotto prima per famiglie e poi per la nostra base di fan, i videogiocatori».
Avete intenzione di fare come George Lucas, che ha espanso il suo universo Guerre Stellari in ogni modo possibile?
«Questo non lo sappiamo ma se ci pensi Angry Birds è un gioco di fisica, sono oggetti che finiscono contro altri oggetti, poteva anche non prevedere personaggi e invece i personaggi hanno fatto la differenza».

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