Allegri: ‘Balotelli cambi, non è più un bambino’
”AC Milan comunica che presenterà ricorso avverso la chiusura della curva e non coltiverà ricorso avverso la squalifica di Mario Balotelli”: è quanto si legge in una nota del club rossonero che ieri aveva preannunciato il reclamo contro entrambe le decisioni.
”Mario Balotelli non e’ piu’ un bambino, ha 23 anni, e deve cambiare. Potenzialmente e’ un campione, ma deve smetterla con certo atteggiamenti contro gli arbitri, con un diverso suo comportamento ritengo lo tutelerebbero di piu’ in campo”. Cosi’ Massimiliano Allegri, tecnico del Milan, alla vigilia della trasferta a Bologna.
Squalificato per tre giornate, Mario Balotelli salterà le partite con Bologna, Sampdoria e Juventus, e sono minime le chance di uno sconto in sede di ricorso. Le proteste contro l’arbitro Banti costano caro all’attaccante (rischia anche un’esclusione in Nazionale per il Codice etico) e di riflesso al Milan, già alle prese con una sfilza di infortuni e un avvio di stagione tutt’altro che brillante. Una giornata era automatica, per via della doppia ammonizione. Le altre sono frutto delle ”espressioni ingiuriose ed intimidatorie” rivolte all’arbitro e colte dal quarto uomo Marzaloni, mentre un furioso Balotelli veniva trattenuto a fatica da Amelia e De Jong. Parole ”irripetibili”, concordano diverse fonti. Si coglie poco dal labiale dell’attaccante, che dopo il fischio finale si presenta al centro del campo davanti all’arbitro con le mani dietro la schiena lamentandosi per qualche colpo di troppo subito e ignorato da Banti. Poi si allontana per salutare la Curva Sud, e quando a torso nudo incrocia di nuovo l’arbitro ricomincia con le proteste che gli valgono la seconda ammonizione.
A quel punto Balotelli si agita, punta dritto verso Banti. ”Sto tranquillo, sto tranquillo”, dice provando a liberarsi dalla presa dei compagni, ma qualche parola di troppo alla fine lo inguaia. Il solito squallido ritornello (”insultante, espressivo di discriminazione per origine territoriale”, per dirla con il giudice sportivo) sul Vesuvio che deve bruciare i napoletani è costato invece la chiusura della Curva Sud del Milan per un turno, sabato promesso contro la Sampdoria. L’avvocato del Milan, Leandro Cantamessa, nei prossimi giorni farà ricorso contro entrambe le decisioni. Di certo Balotelli non giocherà mercoledì a Bologna. Le altre due giornate sono il minimo della pena prevista per casi simili: possono essere soltanto annullate (in questo caso Banti dovrebbe negare di aver subito quelle offese) oppure confermate, come è successo nel ricorso della Fiorentina per lo stop a Pizarro (per ”critica irriguardosa” all’arbitro). Dopo la sconfitta con il Napoli, Allegri aveva sottolineato che certi ”attacchi isterici sono inutili e dannosi”. Come i vari Mancini, Mourinho, Casiraghi e Prandelli, l’allenatore livornese sta sperimentando gli aspetti più complessi del carattere di Balotelli, all’ottava espulsione di una carriera in cui le crisi di nervi capitano quasi sempre sul più bello. Un po’ come la maglia dell’Inter gettata a terra nella semifinale di Champions con il Barcellona, oppure gli insulti al guardalinee ad aprile dell’anno scorso: 3 giornate di squalifica (poi ridotte a 2) in piena corsa Champions e niente big match con la Juventus.
La storia si ripete. Proprio mentre il Milan fatica a ingranare (è già a 8 punti dalla vetta). Proprio dopo l’esortazione di Allegri a Balotelli a diventare protagonista. Al di là del primo rigore sbagliato in carriera, anche contro il Napoli, l’attaccante ha mostrato di avere i mezzi tecnici per recitare questo ruolo, pochi hanno il suo talento. Ma ancora una volta è andato oltre il limite. Un limite che gli arbitri hanno fissato un paio di settimane fa nell’incontro con allenatori e capitani. ”Gli arbitri – ha ammesso il vice allenatore rossonero Mauro Tassotti – sono stati chiari: i giocatori devono essere più educati quando si rivolgono a loro. Queste sono le direttive. Bisogna essere più rispettosi”.