Aids, il 50% delle persone infettate non sa di aver contratto il viru
Il futuro della lotta all’Aids passa per l’emersione di quel 50% di persone infettate dal virus che non ne sono a conoscenza. E’ una delle conclusioni della International Aids Conference appena conclusa a Melbourne, che ha messo al centro la questione dei diritti delle popolazioni chiave, più emarginate, dai tossicodipendenti alle prostitute.
«L’obiettivo dichiarato è mettere sotto controllo l’epidemia entro il 2030 – spiega Stefano Vella alla guida del dipartimento del Farmaco all’Istituto superiore di sanità e fra gli estensori delle linee guida Oms sull’Aids – ma per riuscirci bisogna tirare fuori il sommerso. Quei milioni di persone che non sanno di avere il virus e trattare tutti. E’ un enorme problema di costi, di carenza di strutture, ma proprio i risultati ottenuti finora dall’alleanza di scienza, politica e società civile che combatte l’Aids, unica nel panorama mondiale, fanno ben sperare».
Secondo le cifre fornite durante la conferenza sono 35 milioni le persone sieropositive nel mondo, di cui circa la metà inconsapevoli, compresi 3,3 milioni di bambini, mentro le nuove infezioni ogni anno sono 2,3 milioni nei paesi a basso e medio reddito.