Affidamento in prova ai servizi sociali per Berlusconi? Oggi l’udienza

Conto alla rovescia per l’udienza del Tribunale di Sorveglianza di Milano in cui si discuterà, per la prima volta in Italia, della richiesta di affidamento ai servizi sociali avanzata da un ex presidente del Consiglio che deve scontare una pena di un anno .

Oggi pomeriggio infatti, in un’anonima aula al piano terreno del palazzo di Giustizia, giudici e difensori, cercheranno di definire un programma riparatorio per Silvio Berlusconi, l’ex premier e leader di Forza Italia, condannato in via definitiva per il caso Mediaset a quattro anni di carcere, tre dei quali coperti da indulto e che, salvo ripensamenti, non verrà in Tribunale.

A dire il vero una prima proposta, qualora dovesse essere accolta l’istanza di affidamento, è stata
presentata, su impulso degli stessi magistrati di Sorveglianza, dall’Uepe, l’Ufficio esecuzione penale esterna, che ha in carico l’ex Cavaliere: assistere gli anziani, anche disabili, in una struttura dell’hinterland milanese, non molto lontano dalla sua residenza di Arcore, per mezza giornata una volta alla settimana. Un’attività di volontariato che, da quanto si è saputo, punta a istradare l’ex capo del Governolungo un percorso riabilitativo e che è stata studiata nei minimi dettagli, anche quelli logistici legati agli spostamenti di Berlusconi con tanto di scorta e clamore mediatico. Clamore che, in base al piano proposto, dovrebbe essere evitato prima di tutto per tutelare gli anziani.

L’ultima parola però, nonostante il programma suggerito dai servizi sociali, spetterà al presidente del
Tribunale di Sorveglianza Pasquale Nobile De Santis e al giudice relatore Beatrice Crosti, affiancati da due esperti esterni, la criminologa Silvia Guidali e la sociologa Federica Brunelli. Una volta depositato, il provvedimento, sia che disponga l’affidamento in prova sia la detenzione domiciliare, verrà trasmesso alle parti e anche all’ufficio della Procura della Repubblica competente per l’esecuzione.

Nel primo caso entrerà in scena l’Uepe, che entro 10 giorni convocherà il condannato per la firma del verbale in cui sono elencate le prescrizioni come il divieto di frequentare pregiudicati e tossicodipendenti, non uscire di casa dalle 23 alle 6 di mattina e non allontanarsi dalla Regione Lombardiao dalla Provincia del luogo dove ha
eletto il domicilio. Da questo momento, inoltre, comincerà a decorrere la pena, cioè verranno scalati i giorni di pena espiata fino a quando il leader di Forza Italia avrà saldato il suo debito con la giustizia. E se il suo percorso di riabilitazione, fatto anche di colloqui con un assistente sociale – in questo caso il responsabile dell’Uepe di Milano -, dovesse essere giudicato positivo, al termine del primo semestre, l’ex Cavaliere godrebbe anche di una liberazione
anticipata di 45 giorni.

Se invece dovesse essere disposta la detenzione domiciliare, sarebbero, come accade di solito, i carabinieri ad occuparsene e, eccetto deroghe, il leader di Forza Italia, potrebbe uscire di casa solo un paio d’ore al giorno.

Al palagiustizia tutto è pronto – anche alle telecamere e ai fotografi è stato vietato l’accesso – e tra qualche giorno si saprà quale sarà il destino per i prossimi dieci mesi o poco più di Berlusconi.

 

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