Acerra, legalità: tagli alle indennità di giunta per progetti per ragazzi
Acerra – Con i finanziamenti ricavati dai tagli alle indennità alla Giunta comunale di Acerra sarà finanziato un progetto della Rete scolastica per la legalità. L’annuncio di questa misura, con delibera di Giunta n.47 del 21 maggio, proposta degli Assessori Vincenzo Angelico e Vincenzo Falco, è stato dato oggi dal sindaco di Acerra Raffaele Lettieri, in occasione della “Marcia per la Legalità” organizzata dalla stessa Rete scolastica con tutti gli alunni delle scuole.
L’Amministrazione comunale di Acerra ha deciso di stanziare un fondo di 8.500 euro – finanziato con i tagli alle indennità degli amministratori – per sostenere le attività della Rete ed in particolare per la realizzazione da parte dell’Ente di un unico progetto che sarà proposto dagli stessi alunni della Rete scolastica sul tema del “miglioramento della nostra terra sotto l’aspetto ambientale”. Un modo concreto per valorizzare le attività della Rete scolastica per la Legalità, costituta tra le istituzioni scolastiche del territorio, sostenendo anche l’ottimo lavoro svolto fino a questo momento dalle scuole, e per celebrare, inoltre, la figura del Giudice antimafia Giovanni Falcone, barbaramente ucciso il 23 maggio di 21 anni fa.
In occasione della manifestazione che si è svolta questa mattina alla presenza dei dirigenti delle scuole, del personale docente e non docente e degli alunni, il sindaco di Acerra, Raffaele Lettieri, ha voluto rilanciare con queste parole il concetto di legalità: «Solo partendo dall’esigenza di vivere nel rispetto dei diritti degli altri, prima ancora che dei nostri, sarà possibile costruire un percorso educativo per la legalità. Questo è il punto di partenza. E cioè il rispetto per l’altro, così com’è: con la sua storia ed i suoi limiti. Perché mai un giovane, e non solo, dovrebbe avere chiaro il rispetto della cosa pubblica se prima non lo ha per sé e per gli altri. E questo è possibile per tutti, con i piccoli gesti della giornata (dal fare onestamente la propria parte semplicemente affidandosi alle proprie forze) e con i grandi gesti quando ci sono richiesti dalla vita. E penso, ad esempio alla necessità di non abbassare mai lo sguardo di fronte ad una prepotenza: che accada a scuola ed in strada con il dilagante fenomeno del bullismo, che accada in famiglia con la violenza sui minori e le donne, che accada sul luogo di lavoro, che accada quando ci viene chiesto di adeguarci alla legge del più forte, del racket, della camorra, della criminalità.
Il silenzio è il nostro nemico, quello che ci confina nella solitudine, nel non rispetto di noi stessi, nella convinzione che tutti gli altri ci siano nemici. No, può non essere così».