A Unomattina storie vere per il caso di fortuna loffredo la bambina di sei anni precipitata a Caivano il 24 giugno scorso
Roma – Ieri la docente Pina Pascarella è stata ospite a Unomattina Storie Vere, per il caso di Fortuna Loffredo, la ragazza di Caivano alunna dell’IC3 Parco Verde, precipitata il 24 giugno scorso.
La docente Pascarella ha spiegato in studio il ruolo che svolge la scuola quale agenzia educativa primaria, specie in questi territori vessati da piaghe sociali quale la delinquenza e la dispersione scolastica.
Nella trasmissione condotta da Eleonora Daniele sono stati trattati casi irrisolti quali: omicidio Yara Gambirasio, omicidio Roberta Ragusa, scomparsa Denise Pipitone, scomparsa Elena Ceste, il mistero dei bambini caduti da un palazzo di Caivano; la morte di Federica Mangiapelo a Bracciano e quella di Roberto Straccia. Test. dirette. Int. Marco Di Caterino (“Il Mattino”) Ospiti: Domenica Guardato (madre Chicca), Vincenzo Guardato (nonno Chicca); Morena (amica di Elena Ceste), Luigi Mangiapelo (padre di Federica); Mario Straccia (padre di Roberto); Roberta Bruzzone (criminologa).
Ma tornando a Fortuna qual è il punto? Omicidio volontario, violenza sessuale, l’ipotesi che la piccola possa essere stata vittima di abusi, di violenza, in uno scenario di degrado su cui ora la magistratura punta a mettere a fuoco. Ipotesi inquietante, che basta da sola a suscitare allarme, al di là della possibilità di ricostruire nessi di causalità con la morte della piccola. Inchiesta affidata al pm Federico Bisceglia, Stefania Moena, che coordinano gli accertamenti dei carabinieri di Caivano: sempre più difficile credere a un fatto accidentale.
Dal carcere in cui è recluso da qualche tempo, fa sentire la sua voce il padre della bimba. Si chiama Pietro Loffredo, sta scontando una condanna a undici anni per una storia di falsi cd, tramite i suoi avvocati (i legali Angelo e Sergio Pisani) chiede verità e giustizia: «Con mia figlia sono morto anche io – fa capire tramite i legali – volevo portare Fortuna via dal Parco Verde, devono dirmi cosa è successo e chi è stato». Stessa richiesta di giustizia, anche da parte degli altri congiunti di Fortuna: in questa vicenda, la mamma della piccola è assistita dal penalista Gennaro Razzino, mentre la zia si fa rappresentare legalmente dall’avvocato Luca Zanchini.
Ma torniamo a quel maledetto 24 giugno. Secondo una prima ricostruzione, la piccola va dal sesto al settimo piano, cerca di raggiungere Dora, l’amichetta di sempre, per altro sorella di un bambino morto un anno fa in circostanze analoghe, precipitando dal settimo piano. Un fatto su cui oggi indagano gli uomini della polizia. Cosa accade? Stando a una prima ricostruzione, la mamma di Dora impedisce a Fortuna di entrare in casa, la invita a ritornare al sesto piano, perché stava lavando il pavimento. Da quel momento in poi, non è chiaro cosa sia accaduto. Di fatto viene trovato a terra il corpicino straziato di una ragazzina, in un caso oggi più che mai aperto a nuovi sviluppi investigativi. Massima tensione investigativa, gli inquirenti ascoltano (assieme ad un pool di psicologi) anche alcuni minori, a cominciare da Dora, tanto per risolvere i primi tasselli di una storia di degrado e indifferenza: quel giorno, Fortuna riuscì ad entrare in casa di Dora?