Nola, nel messaggio di Pasqua esprie delore per il barbaro pestaggio nei confronti di Sasha
Nola – Il vescovo di Nola, mons. Beniamino Depalma, con l’annuale messaggio per la Pasqua invita ad illuminare la vita con segni di bene:
« Abbiamo bisogno dei segni altrimenti la dirompente forza di un Dio che ha vinto la morte resta imbrigliata dalla mediocrità delle nostre vite da “sei politico”».
Mons. Depalma ha voluto anche esprimere dolore per il barbaro pestaggio di Sasha, clochard di Nola, ridotto in fin di vita da un gruppo di giovani «ai quali è ignoto il rispetto per la vita. Per loro pregherò ma a loro chiedo anche di pentirsi, assumendosi la responsabilità di quanto commesso». La Caritas diocesana si è resa disponibile ad accogliere Sasha in uno dei centri diocesani, una volta dimesso dall’ospedale.
“Riconciliarsi con le persone che ci hanno ferito, chiedere perdono per gli errori fatti a danno degli altri, impegnarsi per riconoscere dignità ai deboli, rinunciare all’orgoglio per favorire la comunione, lavorare con onestà, coscienza e professionalità, studiare con passione, offrire i propri talenti a servizio del bene comune, rispettare il Creato, scegliere la sobrietà nei consumi e nei gesti, mettere al centro della propria vita le relazioni con gli altri, essere veri uomini e vere donne tutti i santi giorni” sono i gesti indicati dal vescovo di Nola, mons. Beniamino Depalma nell’annuale messaggio per la Pasqua attraverso il quale «ho voluto ricordare – ha dichiarato – che Pasqua è prima di tutto uno stile di vita, un impegno quotidiano a vivere da risorti, a sperimentare fino in fondo la nostra e l’altrui umanità».
Umanità che sembra sempre più facile calpestare, come dimostra il barbaro pestaggio, a Nola, di Sasha, clochard ridotto in fin di vita da un gruppo di giovani «ai quali – ha sottolineato il vescovo – è del tutto ignoto il rispetto della vita. Per loro pregherò ma a loro chiedo anche di pentirsi, assumendosi la responsabilità di quanto commesso. È alla responsabilità chiamo anche le istituzioni e la società civile, in particolare i cristiani del territorio perché si operi per il bene comune con uno sguardo fisso sui più deboli e con il cuore pronto a donarsi. Ognuno deve dare il contributo per il bene di tutti».
La Caritas diocesana si è resa disponibile ad accogliere Sasha in uno dei centri diocesani, una volta dimesso dall’ospedale: «Sasha non è solo. Con commozione – ha concluso mons. Depalma – ho assistito all’ondata di fraternità che i nolani hanno generato, reagendo con l’amore alla violenza. Come Chiesa dobbiamo impegnarci perché questo mare di generosità generi sempre nuove onde».
La vita canta la Pasqua è il titolo scelto per il messaggio che sarà distribuito giovedì 2 aprile, al termine della Messa Crismale che si celebrerà nella Cattedrale di Nola, alle ore 9:30.