Gigli, progetto accoglienza: saranno istallate due porte “giganti” all’ingresso del centro storico
In una kermesse sempre più proiettata ad una dimensione nazionale ed internazionale le porte costituiranno degli elementi architettonici di grande impatto visivo e mediatico: spazi organizzati che forniranno il primo contatto con i visitatori che da qui riceveranno tutte le indicazioni utili per orientarsi in città circa i suoi luoghi di maggiore interesse storico – culturale, le strutture ricettive, le ubicazioni e le manifestazioni promosse dalle varie corporazioni. Per la città e per la Festa di tratta di una soluzione assolutamente innovativa per fornire servizi al turista nei caotici giorni della kermesse ma anche di un attrattore mediatico che possa anche sollecitare l’interesse di grossi partner commerciali che si spera che sempre un numero crescente affianchino la Fondazione nel lavoro di promozione dell’evento.
Un ‘ idea nuova che affonda radici nella storia stessa della città visto che le due porte riproposte in chiave moderna saranno posizione laddove vi erano i due antichi accessi di Porta Vicanzia ( oggi Villa comunale) e di Porta Samuele ( oggi odierna piazza comunale) così come riportato nei documenti della studioso umanista Ambrogio Leone. La realizzazione delle porte il cui programma è già entrato nella sua fase esecutiva rientra nel più ampio progetto accoglienza. Il riconoscimento Unesco porterà inevitabilmente alla costante crescita delle presenze in città: un aspetto senza dubbio positivo che però porta con sé anche diversi problemi di carattere pratico. La città dovrà necessariamente nei prossimi anni attrezzarsi a questa nuova dimensione che la proietta sempre di più su di un palcoscenico nazionale ed internazionale.
Sulla vicenda sta lavorando già da mesi la Fondazione Festa dei Gigli, presieduta da Raffaele Soprano. Lo scorso anno sono state messe in campo alcuni significativi interventi che hanno costituito il segno di discontinuità rispetto al passato tratteggiando un’ organizzazione della Festa che sia vicina soprattutto ai visitatori. Per la prossima edizione il progetto accoglienza a cui sta lavorando nello specifico un team coordinato dal consigliere della Fondazione Umberto Barbalucca sarà potenziato ancora di più. Ad affiancare il lavoro della Fondazione saranno soprattutto le associazioni del territorio.”L’ aspetto importante – afferma Barbalucca – è quello della condivisione. Proprio per questo siamo in costante contatto con le associazioni cittadine con le quali svilupperemo un attento programma di accoglienza che puntualizzeremo attraverso incontri periodici. Lavorare insieme: è questo lo spirito giusto per far sì che la Festa faccia il definitivo salto di qualità, in linea con le indicazioni del neo direttore artistico, il professor Paolo Apolito”.