La sigaretta “consuma” il cervello e l’effetto negativo resta a lungo
Tra i vari effetti negativi del fumo di sigaretta c’è anche un assottigliamento dello strato più esterno della materia grigia cerebrale, che anche quando si smette impiega diversi anni per essere recuperato.
Lo afferma uno studio pubblicato dalla rivista “Molecular Psychiatry” su oltre 500 persone con più di 70 anni. Tra i partecipanti alla ricerca c’erano 36 fumatori, 223 ex fumatori e il resto non aveva mai fumato.
Tutti sono stati sottoposti a risonanze al cervello e a misure di quoziente intellettivo. «L’analisi degli esami ha rivelato che che i fumatori hanno in generale una corteccia più sottile di chi non ha mai acceso una sigaretta – scrivono gli autori -. Per chi ha smesso, invece, che in media aveva fumato un pacchetto al giorno per 30 anni, sono serviti almeno 25 anni per annullare le differenze in spessore con chi non ha mai fumato».