Renzi: le riforme anche senza FI

«Se Forza Italia che ha sempre difeso il patto sulle riforme, adesso vuole rimangiarselo, buon appetito», così Matteo Renzi sulla sua Enews, che aggiunge: «Ho sempre detto che voglio fare accordi con tutti e che non ci facciamo ricattare da nessuno. Perché i numeri ci sono, anche senza di loro. Spero che dentro FI prevalgano buon senso e ragionevolezza».

Il giorno in cui cinque senatori e tre deputati di Scelta Civica ufficializzano, sulla scia del successo dell’operazione Quirinale, la loro adesione ai gruppi parlamentari del Pd il premier replica alle ricorrenti polemiche degli azzurri sull’elezione del capo dello Stato: «Il metodo del Colle non ha convinto FI che ha annunciato la rottura del patto del Nazareno. Il collegamento mentale è quanto mai curioso, e non solo perché – afferma Renzi – tutti i partiti, e anche FI, negli incontri avevano espresso condivisione per il metodo del Pd. Il punto è che il Patto non è un papiro segreto con dentro chissà cosa, ma un accordo alla luce del sole sulle riforme». Tuttavia, il premier Promette che «continuerà a rispettare Berlusconi e il suo partito anche se dovesse confermare la rottura del patto del Nazareno. Così come rispettiamo tutti i partiti che ottengono i voti dei nostri concittadini: il nostro obiettivo non è parlar male dei nostri avversari, ma lavorare bene per l’Italia». Definito «un grandioso passo avanti per la politica italiana» il passaggio dell’Italicum al Senato, Renzi sottolinea «l’arrivo dei primi segnali della ripresa. L’Italia – scrive nella Enews – sta finalmente ripartendo» e invita a «non sprecare l’occasione di poter riportare fiducia e ottimismo nel Paese».

DURO IL MATTINALE
Assai poco concilianti le repliche di FI alle considerazioni del leader dem: «Renzi si preoccupi di governare il Paese invece di pensare a ciò che accade all’interno di FI, un partito che, non dimentichiamolo, – dice la portavoce Mara Carfagna – gli ha dato i voti necessari ad approvare riforme utili all’Italia». Decisamente più ruvido con il presidente del Consiglio il ”Mattinale“ del gruppo FI della Camera: «La tecnica dell’avvertimento, applicata con tempismo stupefacente da Renzi, dimostra che il premier usa il potere per il potere. Nessuno scrupolo. I patti e le leggi – sostiene la nota ispirata da Renato Brunetta – sono puri strumenti di consolidamento del dominio piegati al suo interesse privato». Affermato che la «clausola di salvaguardia del patto del Nazareno era una e una sola: la condivisione della scelta del capo dello Stato», il Mattinale, pur auspicando che ci sia «spazio per un ripensamento», avverte che «noi di FI non svenderemo la primogenitura del nostro popolo per un piatto di lenticchie. E lo faremo vedere subito alla Camera».

 

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