Mattarella: domani alle 10 l’insediamento con il discorso alle Camere

Tanta Italia, i bisogni e le speranze dei cittadini, squarci di vita reale con le difficoltà segnate dalla crisi, riforme e iniezioni di adrenalina per spingere il Paese fuori dalla rassegnazione. 

Sono giorni fondamentali per Sergio Mattarella già duramente impegnato a scrivere il suo discorso alle Camere con i più stretti collaboratori. Che confermano: «sarà certamente un intervento asciutto», nella ricerca di condensare messaggi diretti in poco tempo. Un discorso ancora tutto da chiudere ma che certamente sarà indirizzato a chi lo ha votato in Parlamento e a chi non lo ha votato, in nome di quel ruolo di garanzia assoluta che Mattarella vuole fissare nella pietra sin da subito.

Una ricerca immediata, quasi istintiva di unità del Paese: unità e alleanza d’intenti per uscire dalle secche della crisi tutti insieme diretti verso una repubblica nuova e più moderna attraverso cambiamenti da fare certamente ma con accuratezza.

Sente il peso della responsabilità l’ormai ex giudice della Corte costituzionale e lo esterna in una telefonata all’ex presidente Carlo Azeglio Ciampi: «Sono grato per tutto quello che hai fatto per il Paese. Tu puoi capire bene quali siano le mie preoccupazioni», gli ha detto. «Ringrazia» poi Napolitano in un colloquio diretto – a quattrocchi – di oltre un’ora che viene suggellato da un abbraccio sentito sull’uscio della casa nel rione Monti dell’ex presidente. Non è stato un incontro di routine quello che si è svolto nell’abitazione dei coniugi Napolitano: «Abbiamo scambiato qualche opinione», si è limitato a riferire Mattarella con l’understatement che lo caratterizza.

Certamente Napolitano, con i suoi nove anni di esperienza che lo incoronano come «recordman» di permanenza al Colle, avrà dispensato a Mattarella una serie di consigli sulla gestione della macchina presidenziale. Una consultazione al più alto livello che avrà dato al nuovo presidente anche spunti per la spina dorsale del discorso che sta costruendo e aggiornamenti sui dossier quirinalizi che inevitabilmente da martedì planeranno sulla sua scrivania.

Il discorso alle Camere, confermano i suoi collaboratori, si muoverà proprio sulle linee indicate in quindici parole ieri dallo stesso Mattarella: «rapporto diretto con gli italiani, grande attenzione ai bisogni della gente, agli interventi per agganciare la ripresa, alla coerenza internazionale e l’indispensabilità dell’Unione europea». Senza dimenticare, certo, le riforme che tanto hanno segnato il settennato di Giorgio Napolitano. Anche e soprattutto quelle economiche, che forse la gente attende con maggiore apprensione.

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