Castel Volturno: sindaco e consiglieri “adescano” clienti per combattere la prostituzione

Passeggiano su un marciapiede della via Domiziana, a Castel Volturno, facendo ondeggiare le borsette. Indossano minigonna e camicetta scollata. Ai piedi portano scarpe coi tacchi alti. Ma non sono due delle numerose vittime della “tratta delle “schiave” che si prostituiscono abitualmente lungo l’arteria tra le più pericolose d’Italia. Sono due consigliere comunali del Comune di Castel Volturno che prendono parte a un particolare progetto ideato dall’amministrazione comunale per denunciare l’abbandono del territorio da parte delle istituzioni.

Le due consigliere comunali, Anastasia Petrella e Stefania Sangermano, sono diventate “esche” per una trappola che scatta ogni qualvolta si ferma un automobilista per contrattare eventualmente la prestazione sessuale.

 
Al segnale delle due esponenti del consiglio, infatti, da un angolo vicino spunta il primo cittadino del Comune di Castel Volturno, Dimitri Russo, con tanta di fascia tricolore addosso, che si avvicina all’auto e invita l’automobilista di turno a effettuare una regolare raccolta differenziataanche dopo una eventuale prestazione sessuale. Molti di questi automobilisti, duecento metri più avanti, sono stati poi multati dalla Polizia Locale di Castel Volturno, in violazione della ordinanza anti-prostituzione emessa due mesi fa dal sindaco Russo.

Ad accompagnari gli amministratori ci sono gli operatore video, che registrano la surreale situazione, il tutto in una clip che il Comune di Castel Volturno ha realizzato per diffonderla in internet. Anche nelle borsette delle ragazze, ci sono delle microcamere nascoste, così come su vicini pali dell’illuminazione. Il risultato è un video di quasi cinque minuti diffuso dall’amministrazione comunale. “I sindaci – spiega Dimitri Russo, primo cittadino di Castel Volturno – non possono sostituirsi alle autorità competenti per contrastare il fenomeno dello sfruttamento della prostituzione. All’arco di noi amministratori ci sono poche frecce. E se le istituzioni non hanno la volontà, o la possibilità di investire risorse per tale fenomeno, non ci resta che utilizzare l’ironia e metterci la faccia”.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *