Tino Simonetti, trent’anni di carriera con un sogno nel cassetto “Realizzare l’Enciclopedia della canzone della Festa dei Gigli”

Nola – Dopo trent’anni di carriera, canterà per la prima volta sul Giglio del Salumiere, completando in questo modo la propria partecipazione a tutte le macchine da festa della kermesse nolana. Questo 2015, per Tino Simonetti, veterano dal “Do” di petto, sarà un anno dal sapore particolare. Sulla tavola portamusica del comitato presieduto da Pasquale Coppola, sarà in compagnia di un team d’eccezione. Insieme a lui infatti ci saranno, il sassofonista Rocco Di Maiolo che dall’importante affermazione dell’Umbria Jazz ritorna a suonare per la Festa, ed il talentuoso tastierista Sergio Parrella. Si ricostituirà con il Giglio trasportato dalla paranza barrese, “La Formidabile”, guidata da Lello Maddaluno, la prestigiosa coppia un tempo denominata “il Mago ed il Professore”.

Ma Tino Simonetti nel panorama della musica dei Gigli non è solo uno stimato e valente cantante ma soprattutto un vero e proprio ricercatore e studioso di quello che è un vero e proprio genere di canzone. La sua attività di approfondimento storico e filologico inizia ai principi degli anni 2000 e continua ancora oggi. Con pazienza certosina ha raccolto tutti i brani che è riuscito a trovare. Un patrimonio che conta oggi 3000 esecuzioni circa delle feste dei Gigli più importanti, in particolare, quelle di Nola, Brusciano, Barra. Tutte sono state digitalizzate costituendo così l’archivio più completo oggi esistente, il cuore della cultura popolare legata al trasporto di queste macchine nate in origine a Nola per onorare San Paolino e poi diffusesi nel tempo in diversi paesi della regione Campania.

“Prima degli anni ‘ 70 le incisioni erano una vera rarità – afferma Simonetti – i costi erano alti e non tutti i comitati erano disposti ad affrontarle. La prima incisione relativa della Festa dei Gigli di Nola, presente nell’archivio, è quella del 1950 del comitato del Circolo dei Cacciatori. La canzone era Canta o’ Core: ad interpretarla fu il grande Tanino Tortora”. In molti casi Simonetti ha inciso dei brani di cui non vi erano supporti, facendosi aiutare da anziani che ne ricordavano il motivo. La canzone più antica che si può trovare è “A tarantella de pacchianelle” risalente ad un Giglio della Festa di Barra del 1887. Mentre nel 1975 il comitato Pollicino a Nola fece incidere una canzone della kermesse paolinina dal titolo “L’Alba da Festa” e risalente ai primi del novecento.

“E’ interessante notare – afferma ancora Simonetti – quelle che sono le differenza tematiche ad esempio tra le canzoni di Nola e di Barra. Nel primo caso abbiamo più uno sfondo dedicato a San Paolino, nel secondo invece registriamo un’ apertura al sociale, alla cronaca, all’amore”. Simonetti ha un sogno nel cassetto: trasformare questo straordinario archivio in una pubblicazione discografica per realizzare una vera e propria “Enciclopedia delle canzoni dei Gigli”. Oltre ai problemi legati al reperimento di risorse economiche vi è il nodo legato ai diritti d’autore. Chissà che prima o poi questo sogno diventi realtà e qualche ente pubblico o privato possa trasformare l’imponente e scientifico lavoro di Simonetti in un prodotto a disposizione di tutti gli appassionati della Festa dei Gigli. 

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