Nola, nemmeno i saldi rilanciano il commercio. Chiuse altre due attività. Ruggiero, “Occorre lavorare insieme: maggiore programmazione meno personalismi”

Nola – Nemmeno i saldi che chiudono definitivamente la lunga parentesi delle festività natalizie riescono a rivitalizzare il commercio cittadino. Il problema è strutturale: a mancare sono i consumi e la propensione alla spesa. Sono pochi infatti che scelgono di investire l’eventuale piccolo tesoretto accumulato nel corso di un anno in prodotti medio – alti. Meglio continuare ad arrangiare con quello che si ha. Meglio cercare di risparmiare. Un calo in tutti settori nonostante i prezzi più che convenienti. Dall’abbigliamento alle calzature. Anche sui cenoni si è risparmiato. Una situazione di pesante recessione che ha prodotto la chiusura, tra l’altro, di altre di esercizi commerciali nel centralissimo corso Tommaso Vitale. 

 “Anche i saldi non stanno aiutando – afferma Ruggiero – la gente è senza soldi e gli acquisti vengono centellinati. La maggior presenza in città in occasione degli eventi promossi in questo mese non si sono tradotti in vendite. Si tratta di una realtà con la quale purtroppo ci dobbiamo confrontare. Ci vorrebbe un intervento strutturale da parte del governo centrale per stimolare i consumi”.

Le uniche attività che sembrano tenere sono quelle di ristorazione di medio livello come i pub. Si preferisce, anche a Nola, destinare piccole cifre per una cena in locale a basso costo, magari per dimenticare gli affanni e le difficoltà.

Per l’Ascom nonostante le difficoltà bisogna cercare di reagire con una programmazione seria che vada al di là del singolo eventi. “Sono importanti gli eventi ma è necessario anche evitare tentazioni che conducono a personalismi – afferma ancora Ruggiero – interventi e progetti seppur lodevoli ma slegati dal contesto del tessuto commerciale, rischiano di non sortire l’effetto desiderato. E’ necessaria una programmazione di largo e lungo respiro affinché tutte le iniziative messe in campo abbiamo come fine una ricaduta di carattere economico sulla città. Speriamo che a breve si riprenda il tavolo con le istituzioni locali affinché si possa mettere nuovamente sulle cose da fare”.

Sui tavoli del sindaco Geremia Biancardi e dell’ assessore al ramo Carmela De Stefano sono già pervenute altre proposte ed ipotesi di lavoro a sostegno del commercio locale. Tra queste quella di realizzare zone di sosta anche a ridosso dell’area pedonale magari con una tariffa maggiore (un euro) per favorire chi “ha poco tempo” e deve comunque recarsi presso un negozio di sua fiducia. Un ‘ ipotesi potrebbe essere in tal senso piazza Collegio. Viceversa dedicare altre aree di sosta con tariffe economiche. Ed ancora, riposizionare i cestini dei rifiuti, in particolare in corso Tommaso Vitale ed accelerare l’attivazione del wi-fi pubblico. Anche gli operatori però sono consapevoli che occorre cambiare strategia “L’Ascom da tempo ha visto lungo con la costituzione del consorzio anche se a causa di problematiche non è ancora decollato – . conclude ancora Ruggiero – circa le voci che parlano di possibili investitori esterni, noi siamo certamente favorevoli a patto che vengano tutelati e valorizzati anche i tanti operatori commerciali che già da anni sono in prima linea in un duro lavoro per contrastare la crisi, proponendo un’ offerta di qualità”. Il riferimento è alla questione del caro fitti rispetto alla quale già in una missiva di tre anni fa l’Ascom chiedeva un intervento dell’ente locale per calmierare i prezzi.


“A breve – afferma l’assessore alle attività produttive Carmela De Stefano – riprenderemo il tavolo con i rappresentanti delle associazioni dei commercianti per fare il punto della situazione. Per quanto concerne il caro fitti insieme al sindaco Biancardi abbiamo avuto un incontro con i proprietari dei locali: sebbene non siamo giunti ancora a nulla di concreta si è manifestata una volontà evidente per un’inversione di rotta. Solo lavorando insieme potremo uscire da questo difficile momento”. 

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